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Rinascente e Fondazione Humanitas per la Ricerca, alleate per promuovere la salute al femminile

 

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La ricerca si fa bella: Rinascente mette a disposizione di Fondazione Humanitas per la Ricerca parte del ricavato degli store di Milano e Monza per finanziare importanti progetti di ricerca nell’ambito delle patologie femminili e sensibilizzare sull’importanze del lavoro di scienziate e scienziati

per un futuro in salute

 

Milano, 4 maggio 2022- Dal 1 al 31 maggio Rinascente donerà il 5% del ricavato dagli acquisti effettuati negli spazi dei Beauty Bar di Piazza Duomo a Milano e del punto vendita di Monza a Fondazione Humanitas per la Ricerca. Annex al primo piano dello store, dedicato al fashion, shoes e sneakers, cosmetici e molto altro, e i department al piano terra con marchi del make up e beauty più amati dalle teenager sostengono la salute, la prevenzione e la ricerca al femminile. Con questa iniziativa Rinascente inizia un dialogo fattivo e costruttivo con la scienza dando seguito, anche a Milano, al progetto itinerante, iniziato nelle città di Firenze e Torino e che proseguirà per tutto il 2022 negli altri punti vendita italiani.

 

In particolare i proventi finanzieranno Pink Union, il progetto di Fondazione Humanitas per la Ricerca pensato per sostenere una ricerca specifica in favore della salute della donna. Il progetto, che ha il simbolo del tricolore rosa, rappresenta l’impegno di medici e ricercatori per la cura delle patologie tipiche femminili, ovvero la ricerca di genere e quella sulle malattie autoimmuni con particolare riguardo al ruolo e agli effetti del microbiota sul sistema immunitario e non solo. Ricerche sviluppate e coordinate dalla Prof.ssa Maria Rescigno, consigliere di Fondazione Humanitas per la Ricerca e Capo del laboratorio di Immunologia delle mucose e microbiota di Humanitas che insieme al suo team ha recentemente pubblicato i risultati di uno studio che apre nuovi scenari nella conoscenza del funzionamento di una delle barriere (o interfacce) fra circolo sanguigno e cervello, il plesso coroideo.

 

Pink Union è nato per sensibilizzare le donne sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce, sottoponendosi a controlli regolari, allo scopo di far comprendere quanto il fattore tempo sia fondamentale per combattere le malattie. Lanciato nel 2020, Pink Union può contare su una madrina d’eccezione, il Maestro Beatrice Venezi, che da subito ha aderito a sostenere una campagna in favore delle donne affinché vengano sensibilizzate sul funzionamento del sistema immunitario, alla base di alcune delle malattie più diffuse del nostro tempo, ancorché molto diverse tra loro: da quelle cardiovascolari ai tumori, da quelle autoimmuni a quelle neurodegenerative.

 

La ricerca di genere e le malattie autoimmuni

Le donne portano, a livello globale, l’80% del carico di sofferenza e malattia. Per due motivi, uno sociale, legato in molti Paesi alla discriminazione e al minor accesso alle cure mediche, e l’altro biologico dovuto alla stessa diversità della donna dall’uomo: da qui l’importanza di sostenere la ricerca e la medicina di genere, che si fanno carico delle differenze e dei problemi legati al sesso. Tra le patologie che colpiscono le donne con maggiore frequenza vi sono le malattie autoimmuni, vero e proprio paradigma della medicina di genere. Solo in Italia, sono 5 mila le pazienti che soffrono di patologie autoimmuni, causate dal sistema immunitario che in alcuni casi aggredisce l’organismo anziché difenderlo. In generale il sistema immunitario femminile è più incline ad auto-aggredirsi, verosimilmente in parte perché la possibilità di gravidanza richiede al sesso femminile dei meccanismi più sofisticati di regolazione dell’immunità. Conoscere sempre più e meglio il funzionamento del sistema immunitario appare dunque cruciale, perché permette di comprendere e cercare di risolvere problemi che valgono, oltre che per le donne, anche per gli uomini.

 

“Sono sempre stata affascinata dai ‘microbi’ fin da ragazza e dai miei studi universitari – dichiara Maria Rescigno – intuendone, ancora prima di conoscerli, il loro potenziale per il nostro benessere non solo fisico ma anche emotivo e mentale. Studi di ricerca recenti hanno dimostrato che il microbiota si plasma nel giro di poche ore in relazione a quanto mangiamo, variando e differenziando la popolazione di batteri in relazione al consumo di una dieta mediterranea o di junk food, aumentando rispettivamente la presenza di batteri buoni o meno buoni, e dunque con essi il nostro stato di salute. Ma non solo: il microbiota partecipa al governo delle nostre emozioni fino a poter condizionare lo sviluppo di ansia e depressione. Nel microbiota si nasconde anche il ‘segreto’ per spiegare alcune patologie che riguardano la donna: la prevalenza ad esempio del colon irritabile che interessa il 40% della popolazione femminile, o di alcune malattie neoplastiche, fino alle scoperte più recenti che associano il microbiota orale a alcune implicazioni di Covid. Sono affascinanti le informazioni che quest’‘organo’ dinamico, mutevole, che ci accompagna nell’arco della vita ci offre quotidianamente: scoperte cui non sarei giunta senza la collaborazione, il supporto e l’entusiasmo del mio team, anche al femminile, a cui devo un grande ringraziamento”.

 

“Siamo orgogliosi di proseguire con il progetto Beauty Bar per la ricerca insieme a Fondazione Humanitas per la Ricerca – ha dichiarato Pierluigi Cocchini, Amministratore Delegato di Rinascente – che ci dà la possibilità di parlare del concetto di wellness in maniera sempre più estesa e trasversale. Rinascente è un luogo dove “accadono cose”, dove lo storytelling si fa storydoing, dove l’anima del commercio incontra quella dell’entertainment, dell’esperienzialità, dell’innovazione. La salvaguardia del territorio, la valorizzazione dei suoi tesori e le collaborazioni con realtà come la Fondazione Humanitas per la Ricerca sono sempre state una priorità. Le collaborazioni in ambito CSR sono per Rinascente un modo per essere, ogni giorno concretamente, “per la città, con la città e nella città” e per portare all’attenzione del grande pubblico tematiche importanti”.

 

“Rinnovo con piacere anche in questa occasione il mio sostegno al progetto– ha dichiarato Beatrice Venezi-. Ritengo fondamentale sensibilizzare e tenere alta l’attenzione verso queste tematiche anche in momenti e contesti a cui il pubblico, quello giovane in particolare, presta attenzione nel proprio tempo libero. Partecipo sempre con piacere alle attività che creano sinergia tra realtà che esprimono, ognuna nel proprio campo, l’eccellenza dell’Italia e che contribuiscano al bene comune. Sostenitrici del progetto Pink Union anche Melissa Forti, baker e imprenditrice e Florencia Di Stefano Abichain, autrice, traduttrice, content creator, podcaster e radio speaker.

 

Fondazione Humanitas per la Ricerca

E’ un ente no-profit, impegnato nello studio e nella cura di malattie come tumori, infarto, ictus, patologie autoimmuni, neurologiche e osteoarticolari.

Presidente della Fondazione Humanitas per la Ricerca è il prof. Alberto Mantovani, Direttore Scientifico di Humanitas e Professore Emerito di Humanitas University. La Fondazione contribuisce a formare giovani ricercatori provenienti da tutto il mondo, rendendo il Centro di Ricerca un insieme di culture, conoscenze e saperi di livello internazionale.

 

Le attività di Ricerca e il sostegno ai giovani ricercatori

Fondazione Humanitas per la Ricerca opera in stretta connessione con i 9 ospedali Humanitas e Humanitas University, ateneo dedicato alle life sciences. Gli studi, realizzati in sinergia con l’ospedale Humanitas di Rozzano e con tutte le altre strutture (presenti anche a Milano, Bergamo, Castellanza, Torino, Catania), sono finalizzati a trasferire in tempi brevi i risultati della ricerca al letto del paziente, grazie allo scambio continuo

di informazioni fra laboratorio e attività clinica. I laboratori sono attrezzati con tecnologie avanzate che vanno dalla genetica all’imaging molecolare.

Ed è proprio per la salute dei pazienti che Fondazione Humanitas per la Ricerca sostiene gli oltre 300 ricercatori provenienti da 16 Paesi di 4 continenti che insieme ai medici degli ospedali sono alla continua ricerca di nuove cure. La Fondazione Humanitas per la Ricerca lavora in rete con centri di eccellenza come la New York University, l’Università di Lovanio, il Centro di Biotecnologie di Madrid, la Queen Mary School of Medicine di Londra e l’Istituto Pasteur di Parigi https://fondazionehumanitasricerca.it

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