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Un’isola poco conosciuta

di Francesco S. Amoroso

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L’Italia conta circa 800 isole, di cui 80 abitate.

 

L’isola di Dino, certamente poco conosciuta alla maggioranza delle persone, si trova di fronte alla costa di Praia a Mare, in Calabria.

 

È piccola e selvaggia, una montagna di roccia che emerge nel golfo di Policastro, fino a cento m. di altezza e che possiede caverne e grotte molto suggestive da visitare.

 

L’origine del suo nome deriva dal greco: dina, infatti, significa tempesta.

 

Vi domanderete perché. Quando il mare è mosso i suoi scogli sono battuti con forza dalle onde.

 

Un posto ideale per scattare splendide fotografie; infatti il panorama che si offre al visitatore è unico.

 

Vi è poi chi fa risalire il significato del suo nome alla bellezza; qui, infatti, pare ci fosse un tempio edificato dai naviganti in onore di Venere.

 

L’isola nella Riviera dei cedri, fu in passato teatro di battaglie e assalti.

 

Dalla sua vetta si potevano vedere le navi dei pirati, come testimonia la cinquecentesca torre di avvistamento, di origine normanna.

 

Nel 1806 l’isola divenne base delle operazioni della flotta anglo borbonica, che tentava di opporsi alla penetrazione dell’esercito napoleonico in Calabria.

 

Nei pressi dell’isola nel 1917, un sommergibile tedesco affondò il piroscafo inglese Umballa che trasportava derrate alimentari.

 

Nel 1928 l’isola diventò proprietà del comune di Praia a Mare per poi essere data nel 1956 in concessione ad un privato per la sua valorizzazione, senza però alcun risultato.

 

Un particolare di questa isola certamente sconosciuto alla maggior parte delle persone è che negli anni Sessanta, in pieno boom economico, l’isola venne acquistata dall’ Avvocato Gianni Agnelli per 50 milioni di lire per farne un albergo di lusso.

 

Un’alternativa a Capri e Saint Tropez poli del turismo di elite.

 

Il progetto, come spesso accade, finì però nel nulla, ma ne restano delle tracce tra cui dei trulli, un ristorante e una strada che collega il pontile di attracco con la parte alta dell’isola.

 

Oggi l’isola appartiene al patrimonio dello Stato italiano.

 

Per giungere sul posto da Praia a Mare si può prendere una imbarcazione che attracca su un piccolo molo direttamente sull’isola. È questo l’unico punto possibile per un approdo sicuro, in quanto il resto della costa è caratterizzato da rocce scoscese e pareti a strapiombo sul mare.

Le sue attrazioni sono prevalentemente naturalistiche: in particolare cinquanta ettari di vegetazione e le sue scogliere.

L’isola è disabitata; vi si trovano soltanto diverse specie di uccelli migratori e rapaci. Per quanto riguarda invece la vegetazione oltre alla macchia mediterranea si trovano diverse piante rare come la palma nana, il garofano delle rupi e l’endemica primula di Palinuro.

I luoghi assolutamente da visitare per chi decidesse di fare un’escursione sono le tante grotte marine che si aprono tra le rocce; tra queste le più belle sono la Grotta Azzurra, per l’intenso colore del mare all’ interno, la Grotta delle Cascate, e le falesie calcaree.

Per esplorare le grotte è possibile fare una delle gite in barca che partono da Praia a Mare o da Scalea verso l’isola che permettono di scoprire le meraviglie della sua costa ai suoi visitatori.

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