La Galleria Borghese, contenitore-gioiello già saturo di capolavori artistici, non ha bisogno e non dovrebbe ospitare mostre temporanee, nonostante la smania in tal senso che oggi accomuna tutti i musei statali italiani. A seguito del danneggiamento, il 4 maggio scorso, di un dipinto di Guido Reni di proprietà comunale, con l’interrogazione n. 04-06986 del 10 maggio 2022 abbiamo chiesto al ministro Franceschini “se non ritenga necessario farsi promotore di un’accurata verifica tecnica del rispetto, nell’allestimento della mostra “Guido Reni a Roma. Il sacro e la natura”, in corso alla “Galleria Borghese” dal 1 marzo al 22 maggio 2022, dei criteri atti a ridurre al minimo i rischi per l’incolumità dei visitatori”. E ancora: “se possa riferire per quale ragione l’area dell’incidente del 4 maggio sia stata transennata e la sorveglianza in sala rafforzata solo dopo la caduta della turista, nonostante che un caso analogo fosse già occorso ad un giornalista il primo marzo e altri, fortunatamente di minore entità, si fossero verificati in seguito, dimostrando ripetutamente la pericolosità di una scelta progettuale rivelatasi infelice”. Soprattutto, però, abbiamo chiesto se il Ministro sia al corrente del fatto che l’allestimento della mostra sarebbe stato curato direttamente dalla direttrice, Francesca Cappelletti, e se “sia in grado di dire, essendo la dirigente una storica dell’arte, quali professionalità interne con competenze specialistiche in materia di allestimenti museali abbiano proposto e/o avallato l’incauta scelta compiuta.”
Margherita Corrado (Senato ALT – Commissione Cultura