I TEMPLARI FEDERICIANI DELLA CALABRIA SUL CASO CUCCHI.
FALSETTA: “NON SI TRASCINI QUEL BAGAGLIO”.
La morte di un essere umano esige un’etica del rispetto, ma v’è anche un’etica del limite, che riguarda il bagaglio che quella morte ha pur sempre lasciato alla comunità.
E’ quanto si legge in una nota diffusa dal Gran Priore della Confraternita Cattolica Cristiana dei Cavalieri Templari Federiciani della Calabria, l’Avv. Filomena Falsetta, sul caso Cucchi.
Un bagaglio di droga, di una visione delle Forze dell’Ordine che certamente non fa bene alla società, di una risonanza mediatica altamente nociva per quel ricambio generazionale che sente il bisogno di trovare il suo cardine nell’educazione valoriale.
Volere a tutti i costi trascinare quel bagaglio per i sentieri della nostra società, e, come se non bastasse, imbarcarlo anche nella sfera politica, non può che condurre, inevitabilmente, alla deriva.
V’è una grave responsabilità – conclude la nota -, da parte di coloro che, in un modo o nell’altro, continuano a far transitare quel bagaglio.