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Dichiarazione congiunta di 56 Premi Nobel a sostegno del Vertice Iran libero 2022 

A dimostrazione dello straordinario riconoscimento internazionale ottenuto dalla Resistenza iraniana – grazie soprattutto al suo inarrestabile impegno – cinquantasei premi Nobel hanno espresso il loro sostegno alla “road map” del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana per un Iran libero, democratico e non nucleare, condannando al contempo il precedente e l’ultimo governo dittatoriale del Paese.

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Tra le menti più brillanti delle nostre generazioni, i firmatari della lettera hanno citato il rapporto del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite sulle atrocità del regime iraniano e sul crescente numero di esecuzioni e di pene capitali sotto Ebrahim Raisi.

The Nobel laureates also joined hundreds of leaders, lawmakers, and human rights activists from all over the globe to express their support for NCRI President-elect Mrs. Maryam Rajavi’s 10-point plan for the future of Iran.

I premi Nobel si sono inoltre uniti alle centinaia di leader, politici e attivisti per i Diritti Umani provenienti da tutto il mondo per esprimere il loro sostegno al piano in 10 punti della Presidente eletta Maryam Rajavi per il futuro dell’Iran.

Qui di seguito il testo integrale: 

Dichiarazone congiunta dei 56Premi Nobel 

a supporto del “Free Iran Summit 2022” 

July 10, 2022

Noi, sottoscritti premi Nobel, esprimiamo la nostra profonda preoccupazione per lo spaventoso stato di deterioramento in cui versano i diritti umani in Iran.

Nel suo ultimo rapporto presentato al Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite il 21 giugno scorso, il Segretario Generale dell’ONU Antonio Guterres ha espresso profonda preoccupazione per il crescente numero di esecuzioni nella Repubblica Islamica dell’Iran, nonché per “i modelli di privazione arbitraria della vita dovuti all’uso eccessivo della forza da parte delle autorità contro i manifestanti pacifici e le persone in detenzione, che continuano ad essere impuniti“.

Mentre Hassan Rouhani ha concluso il suo mandato di otto anni la scorsa estate con quasi 5.000 esecuzioni, in confronto il numero di esecuzioni è aumentato da quando Ebrahim Raisi è diventato presidente del regime. Quasi 480 persone sono state giustiziate dal suo insediamento.

Dall’inizio del 2022, manifestazioni e proteste anti-regime sono state portate avanti dai più diversi strati sociali nelle città e nei paesi di tutto l’Iran, mentre il popolo iraniano si sollevava per rivendicare i propri diritti.

Il regime iraniano, alle prese con crisi in tutti gli ambiti interni ed esterni, vede l’unica via d’uscita nell’intensificazione della repressione, del terrorismo, del bellicismo e nell’accelerazione del suo programma nucleare. Per raggiungere tale obiettivo, l’anno scorso Khamenei è stato costretto ad abbandonare il quarantennale teatrino politico dei “riformisti contro i fondamentalisti” e ha insediato Raisi come presidente per imporre un regime molto più duro. Raisi è uno dei funzionari responsabili del massacro del 1988 di 30.000 prigionieri politici in poche settimane, il 90% dei quali erano membri e sostenitori del Mujahedin-e Khalq (PMOI/MEK). L’unica colpa delle vittime era quella di aver mantenuto il loro sostegno al MEK.

D’altra parte, il regime iraniano sta cercando di diffondere la disperazione tra i giovani sostenendo che non ci sono alternative al suo dominio e che l’unica scelta rimasta è tra l’attuale teocrazia e la precedente dittatura monarchica. Questo mentre il popolo iraniano, nelle sue manifestazioni e proteste, scandisce costantemente “Né lo Scià, né il Mullah, che siano maledetti entrambi”.

Noi, premi Nobel, ci uniamo a centinaia di personalità di spicco dei cinque continenti e a decine di migliaia di iraniani al di fuori dell’Iran per esprimere solidarietà al Vertice mondiale Free Iran 2022 per la libertà e la democrazia in Iran. Crediamo che il grande desiderio di libertà del popolo iraniano sia perfettamente rappresentato dal piano in “10 punti per il futuro dell’Iran” della leader dell’opposizione Maryam Rajavi, la quale chiede il suffragio universale, libere elezioni e un’economia di mercato, e sostiene l’uguaglianza di genere, religiosa ed etnica, una politica estera basata sulla coesistenza pacifica e un Iran non nucleare.

Firmatari:

  • Professor Barry C Barish, Nobel prize, Physics 2017, USA
  • Professor Georg Bednorz, Noble prize, Physics 1987, Germany
  • Professor J. Michael Bishop, Nobel prize, Medicine 1989, USA
  • Professor Thomas R. Ceck, Nobel prize, Chemistry 1989, USA
  • Professor Aaron Ciechnover, Nobel prize, Chemistry 2004, Israel
  • Professor John Maxwell Coetzee, Nobel prize, Literature 2003, South Africa
  • Professor Elias Corey, Nobel prize, Chemistry 1990, USA
  • Professor Johann Deisenhofer, Nobel prize, Chemistry 1988, USA
  • Professor Gerhard Ertl, Nobel prize, Chemistry 2007, Germany
  • Professor Joachim Frank, Nobel prize, Chemistry 2017, USA
  • Professor Jerome Friedman, Nobel prize, Physics 1990, USA
  • Professor Sheldon Glashow, Nobel prize, Physics 1979, USA
  • Professor David Gross, Nobel prize, Physics 2004, USA
  • Professor John Lewis Hall, Nobel prize, Physics 2005, USA
  • Professor Oliver Hart, Nobel prize, Economics 2016, USA
  • Professor Alan Heeger, Nobel prize, Chemistry 2000, USA
  • Professor Richard Henderson, Nobel prize, Chemistry 2017, USA
  • Professor Dudley Herschbach, Nobel prize, Chemistry 1986, USA
  • Professor Roald Hoffmann, Nobel prize, Chemistry 1981, USA
  • Professor H. Robert Horvitz, Nobel prize, Medicine 2002, USA
  • Professor Louis J. Ignarro, Nobel prize, Medicine 1998, USA
  • Professor Elfriede Jelinek, Noble prize, Literature 2004, Austria
  • Professor Takaaki Kajita, Nobel prize, Physics 2015, Japan
  • Professor Brian Kobilka, Nobel prize, Chemistry 2012, USA
  • Professor Roger D. Kornberg, Nobel prize, Chemistry 2006, USA
  • Professor Finn Kydland, Nobel prize, Economics 2004, Norway
  • Professor Jean- Marie Lehn, Nobel prize, Chemistry 1987, France
  • Professor David MacMillan, Nobel prize, Chemistry 2021, UK
  • Professor Barry Marshall, Nobel prize, Medicine 2005, Australia
  • Professor John C. Mather, Nobel prize, Physics 2006, USA
  • Professor Paul Milgrom, Nobel prize, Economics 2020, USA
  • Professor Patrick Modiano, Nobel prize, Literature 2014, France
  • Professor Paul Modrich, Nobel prize, Chemistry 2015, USA
  • Professor Edvard Moser, Nobel prize, Medicine 2014, Norway
  • Professor May-Britt Moser, Nobel Prize, Medicine 2014, Norway
  • Professor James Peebles, Nobel prize, Physics 2019, USA
  • Professor William D. Phillips, Nobel prize, Physics 1997, USA
  • Professor John Polanyi, Nobel Prize, Chemistry 1986, Canada
  • President José Ramos-Horta, President of Timor-Leste, Nobel Peace Prize, 1996, Timor-Leste
  • Professor Sir Peter J. Ratcliffe, Nobel prize, Medicine 2019, UK
  • Professor Charles M. Rice, Nobel prize, Medicine 2020, USA
  • Professor Sir Richard J. Roberts, Nobel prize, Medicine 1993, UK-USA
  • Professor Michael Rosbash, Nobel prize, Medicine 2017, USA
  • Professor Jean-Pierre Sauvage, Nobel prize, Chemistry 2016, France
  • Professor Randy Schekman, Nobel prize, Medicine 2013, USA
  • Professor Richard Schrock, Nobel prize, Chemistry 2005, USA
  • Professor Hamilton Smith, Nobel prize, Medicine 1978, USA
  • Professor Vernon Smith, Nobel prize, Economics 2002, USA
  • Professor Wole Soyinka, Nobel prize, Literature 1986, Nigeria
  • Professor Morio Vargas Llosa, Nobel prize, Literature 2010, Peru
  • Professor Sir John E. Walker, Nobel prize, Chemistry 1997, UK
  • Professor Arieh Warshel, Nobel prize, Chemistry 2013, Israel
  • Professor Stanley Whittingham, Nobel prize, Chemistry 2019, USA
  • Professor David J. Wineland, Nobel prize, Physics 2012, USA
  • Professor Sir Gregory P. Winter, Nobel prize, Chemistry 2018, UK
  • Professor Harald zur Hausen, Nobel prize, Medicine 2008, Germany

 

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