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UCRAINA, GREENPEACE ITALIA ADERISCE A MANIFESTAZIONE DI EUROPE FOR PEACE: «ARMI E GUERRE PORTANO SOLO SOFFERENZA PER LE POPOLAZIONI COINVOLTE»

ROMA, 03.11.22 – Greenpeace Italia prenderà parte alla manifestazione promossa da Europe for Peace, che si terrà sabato 5 novembre a Roma, per chiedere il cessate il fuoco in Ucraina, un negoziato per la Pace, la messa al bando di tutte le armi nucleari e per esprimere solidarietà al popolo ucraino e alle vittime di tutte le guerre.

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L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha messo ancora una volta in evidenza il ruolo dei combustibili fossili come fonte utilizzata per finanziare la guerra e come arma geopolitica. È dunque tempo di puntare su una giusta transizione ecologica per garantire all’Europa un futuro verde e pacifico, smettendo di estrarre fonti fossili che destabilizzano la Pace e accelerano uno scenario climatico ancora più catastrofico.

 

«Greenpeace è stata fondata cinquantuno anni fa con un’azione di protesta pacifica contro i test sulle armi nucleari. È sempre stata e sempre sarà un’organizzazione che si batte attivamente per la Pace, perché ritiene che le armi e le guerre non portino alla risoluzione dei conflitti e a maggiore sicurezza, ma solo nuove sofferenze per le popolazioni coinvolte. Per questo riteniamo che sia urgente lavorare a una soluzione politica del tragico conflitto in Ucraina», dichiara Giuseppe Onufrio, Direttore Esecutivo di Greenpeace Italia.

L’organizzazione ambientalista e tutte le realtà che hanno aderito all’appello degli organizzatori ritengono che la guerra in corso in Ucraina vada fermata subito. L’Italia, l’Unione Europea e gli Stati membri, le Nazioni Unite devono assumersi la responsabilità del negoziato per fermare l’escalation e raggiungere l’immediato cessate il fuoco. Come si legge nell’appello della manifestazione, le realtà partecipanti chiedono “al Segretario Generale delle Nazioni Unite di convocare urgentemente una Conferenza Internazionale per la pace, per ristabilire il rispetto del diritto internazionale, per garantire la sicurezza reciproca e impegnare tutti gli Stati ad eliminare le armi nucleari, ridurre la spesa militare in favore di investimenti per combattere le povertà e di finanziamenti per l’economia disarmata, per la transizione ecologica, per il lavoro dignitoso”.

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