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“METTITI NELLE MIE SCARPE” AL CHIOSTRO M9

Un paio di scarpe e una storia per comprendere la vita degli altri: da venerdì 21 aprile alle 10 Mestre si apre per tre giorni all’empatia.

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Video di presentazione Mettiti nelle mie scarpe

 

VENEZIA MESTRE – A disposizione 31 podcast originali, 21 in italiano e 10 in inglese, che testimoniano storie reali di ordinaria fatica e quotidiana normalità. Si aprirà venerdì 21 aprile alle 10 al Chiostro M9 di Mestre Mettiti nelle mie scarpe, l’opera esperienziale ideata dall’artista inglese Clare Patey, direttrice di Empathy Museum, riadattata e realizzata in Italia da Fondazione Empatia Milano, promossa a Mestre dalla Cooperativa sociale Itaca per celebrare il proprio Trentennale di vita. Per tre giorni il 21, 22 e 23 aprile dalle 10 alle 20 con ingresso libero, Mestre sarà capitale dell’empatia e una parte del Chiostro M9 verrà trasformata in una sorta di temporary shop di scarpe, dove chi entra non consuma oggetti ma storie da ascoltare in cuffia, indossando le scarpe, donate per l’occasione da coloro che le raccontano, per 10 minuti – il tempo di una storia.

 

Speciali partner di questa tre giorni il Comune di Venezia, che ha concesso il proprio patrocinio e inserito l’evento ne Le Città in Festa, M9 District, e gli sponsor che hanno creduto nel progetto e lo sostengono, Intesa Sanpaolo e Società nazionale di mutuo soccorso Cesare Pozzo – Ets.

 

31 STORIE REALI DI ORDINARIA FATICA E QUOTIDIANA NORMALITÀ

Chi nel fine settimana si recherà nel Chiostro M9 troverà un negozio di scarpe molto particolare: ne potrà scegliere un paio, le calzerà e camminerà per una decina di minuti, ascoltando in cuffia la storia del proprietario di quelle scarpe raccontata dalla sua voce.

A disposizione 31 podcast originali per stimolare l’esercizio empatico, proponendo intenzionalmente anche prospettive e punti di vista disturbanti e sconosciuti. I podcast sono stati poi montati dai registi Massimo D’Anolfi e Martina Parenti e musicati dal compositore Massimo Mariani.

Sarà un modo semplice e immediato per empatizzare con chi è diverso o lontano da noi, gli avventori potranno entrare con il corpo e con il cuore in un universo intimo e raccolto, nel quale vivere emozioni per uscirne con una nuova consapevolezza e obiettività.

 

MESTRE CAPITALE DELL’EMPATIA

Mettiti nelle mie scarpe è un allestimento esperienziale – con la produzione di Piano B e partner tecnico A4A Design – dedicato ad Anna Alberti, appassionata giornalista e anima di quest’opera, un enorme temporary shop che contiene storie che parlano di empatia e inclusione, amore e maternità, difficoltà e riscatto, del “semplice e straordinario” che si trova nelle vite di ciascuno di noi.

Indossare ai piedi le calzature di qualcun altro e ascoltare in cuffia le storie di vita raccontate in dieci minuti dalla voce degli stessi protagonisti, assume una valenza immensa, diventa baluardo contro facili generalizzazioni, stereotipi e pregiudizi. Un atto rivoluzionario, che richiede il coraggio di frequentare per 10 minuti la vita di un’altra persona.

Un evento che offrirà l’opportunità di valorizzare Venezia Mestre come città inclusiva, capace di dare ascolto a fragilità e vulnerabilità, come anche ai punti di forza dei propri cittadini, contribuendo alla crescita del senso di appartenenza, ad una comunità accogliente e coesa.

 

RACCOLTA FONDI

Nel corso dell’evento sarà attiva una speciale raccolta fondi per rispondere con soluzioni concrete ai bisogni del territorio. Sarà possibile sostenere l’Associazione Lunghi Cammini odv, che propone in Italia il modello del “lungo cammino educativo”. Rivolto a ragazze e ragazzi minorenni in condizioni di fragilità o vulnerabilità, consiste in cammini della durata di 30-100 giorni, affrontando tragitti dai 600 ai 2000 chilometri, che vengono percorsi con un accompagnatore. Il protagonista e il suo accompagnatore, prima di partire, sottoscrivono un “patto di cammino” che contiene alcune semplici regole, tra cui la rinuncia al cellulare, a sostanze/alcool/cuffiette e il rispetto del compagno. Nello svolgersi del cammino, immerso in un ambiente naturale, la sfida per il giovane sarà il rispetto del patto e il confronto con la realtà.

 

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