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Enrico Morello ci parla del suo progetto “Il costante mutare della realtà che ci circonda sembra regolato da leggi misteriose.

Le metamorfosi della natura seguono un percorso ordinato e coerente ma rispondono a ritmi e tempi infinitamente più dilatati di quelli che regolano l’attività quotidiana dell’uomo. È proprio da questa temporalità ciclica ed inafferrabile che l’essere umano rimane incantato; rapito nell’osservazione dell’incontenibile, del non misurabile.

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La spinta propulsiva di questo lavoro scaturisce proprio dalla fascinazione verso i ritmi dell’esistenza e le molteplici facce delle loro mutazioni.

Ho cercato di sovvertire la prevedibile logica del tempo metricamente organizzato tracciando percorsi inattesi, multiformi e compositi, con l’intento di restituire all’ascoltatore la sensazione di sorpresa e disorientamento che si prova quando ci si affaccia alle finestre dell’ignoto.

L’utilizzo di un organico asciutto e costituito da strumenti prevalentemente monodici ha

favorito il rapporto dialettico fra la dimensione orizzontale e quella verticale della musica. Ho concentrato le mie energie nel dare risalto alle specificità armoniche dei

brani attraverso un’accurata conduzione delle diverse voci che determinano l’intreccio

polifonico. Seguendo questi princìpi, le gravità armoniche, seppure non esplicite, mantengono un ruolo centrale nel disegno globale delle composizioni e ne determinano

ambientazioni cangianti.

Queste scelte mi hanno condotto all’esplorazione di paesaggi sonori archetipici, essenziali dal punto di vista timbrico ma complessi ed articolati nella loro manifestazione corale; in questo non dissimili da alcune produzioni di musica

tradizionale dell’Africa centrale che sono state fonte inesauribile d’ispirazione durante tutto il mio percorso d’investigazione creativa.

Avere a disposizione dei solisti di una così elevata caratura artistica ha indubbiamente facilitato il mio lavoro; mi sono limitato a tracciare dei confini e creare dei percorsi ideali

all’interno dei quali ciascuno potesse esprimere liberamente la propria creatività ed il risultato di questa operazione ha stupito me stesso prima di chiunque altro.

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