Advertisement

A Doha è stata la prima giornata senza conquistare medaglie per l’Italia, in questa quarta dei campionati del mondo. Dopo le gioie suscitate da Scutto, Giuffrida e Lombardo, per Flavia Favorini nei 63 kg ed Antonio Esposito negli 81 kg non è stato possibile allungare la striscia positiva. Entrambi, dopo una vittoria iniziale, si sono trovati di fronte ad avversari di altissimo livello.

Flavia Favorini ha avuto la meglio sulla statunitense Golden superandola per tre sanzioni al golden score ed è passata al turno successivo, ma la venezuelana Anriquelis Barrios, numero 8 del ranking, ha imposto il disco rosso al mondiale dell’azzurra con un harai maki komi messo a segno proprio allo scoccare dell’ultimo secondo.

Advertisement

Bravo è stato Antonio Esposito, certamente per la vittoria ottenuta per ippon di sode tsuri komi goshi sull’argentino Agustin Gil, ma senza dubbio anche per essere andato vicino ad un ‘colpaccio’ con Matthias Casse, belga di bronzo a Tokyo 2021 e finalista ai mondiali 2019, 2021 (quando ha vinto) e 2022. L’azzurro è riuscito ad anticipare sempre l’iniziativa del campione belga, fino a portarlo al golden score con due shido a carico. Ma il carattere e la lucidità di Casse hanno estratto dal cilindro un sasae tsuri komi ashi che ha chiuso il mondiale di Antonio. Casse è poi approdato alla sua quarta finale mondiale, terza consecutiva, mentre Clarisse Agbegnenou, ritornata a gareggiare dopo la gravidanza, ha messo al collo il suo sesto oro mondiale.

Giovedì, quinta giornata, riservata alle categorie 70 kg femminili e 90 kg maschili. Ed è proprio in quest’ultima che siamo chiamati a sostenere i nostri portacolori, Nicholas Mungai e Christian Parlati.

Tabellone di gara: -63 kg

Tabellone di gara: -81 kg
Rabat: via alla seconda Premier League 2023
Roma, 10 maggio 2023 – Tutto pronto a Rabat, in Marocco, per la seconda Karate 1 – Premier League del 2023, in scena nelle giornate di venerdì 12, sabato 13 e domenica 14 maggio.

Con oltre 370 atleti partecipanti ed una folta partecipazione italiana, saranno 37 gli azzurri in cerca di una prestigiosa medaglia. La Premier League il circuito WKF più difficile, con soli 32 atleti per categoria e con le iscrizioni riservate ai primi del ranking mondiale. Hanno la possibilità di iscriversi, infatti, soltanto i primi 32 del ranking mondiale nella prima fase, e poi, a scalare, fino ai primi 100. Qualità, dunque, sempre garantita.

I colori italiani saranno rappresentati da atleti molto forti, ormai sempre protagonisti in campo internazionale, come ai recenti Campionati Europei di Guadalajara.

Venerdì sarà il turno delle eliminatorie del kata femminile e delle prime categorie di peso del kumite (F50, F55, M60, M67 ed M75), mentre sabato toccherà al kata maschile e alle ultime categorie di kumite (F61, F68, F+68, M84 ed M+84).

Domenica giornata di finali per tutte le categorie in gara. I bronzi la mattina e gli ori nel pomeriggio.

Clicca qui per tutte le informazioni, i sorteggi e i risultati live.

Qui per la diretta delle finali di domenica.
Dietro le quinte… di una finale ai Mondiali di judo a Doha
A Doha siamo arrivati alla terza giornata dei campionati del mondo di judo e sul tatami della Ali Bin Hamad Al Attiyah Arena si è conclusa da poco la finale dei 73 kg fra Manuel Lombardo e Nils Stump. E non poteva mancare il punto di vista che accompagna queste giornate mondiali… da dietro le quinte

L’incontro stava andando come doveva. Stump stava calando e Manuel stava crescendo ed è qui che sono usciti i due tiri, uranage quasi a punto e il seoinage della tragedia: nettamente wazari se non fosse per la regola nata nel contesto del cosiddetto “safe-judo”.

Di cosa si tratta? L’idea della Federazione Internazionale è quella di evitare infortuni seri bandendo quei movimenti che possono mettere a rischio se stessi o i propri avversari.

È stato questo il caso: la regola vieta di impattare direttamente sul tatami con la testa durante l’esecuzione di una tecnica di proiezione: se succede, anche accidentalmente, scatta ineluttabile la squalifica.

La regola oggi è stata applicata alla lettera, fine dei giochi.

Qui però comincia la mia polemica, perché di polemica si tratta.

Personalmente comprendo e condivido il concetto e le norme nate per il “safe-judo” ma entro certi limiti.

Le trovo inevitabili e senza troppe eccezioni nelle classi giovanili, al contrario ritengo che siano controproducenti, anacronistiche, un’ammazza-show per il mondo dei Top Players.

L’alto livello d’altronde non è per tutti, non è per i bambini, non è per gli amatori: l’alto livello è per i super atleti.

Penso che in virtù di questo le maglie del “safe-judo” nell’alto livello siano strette al punto da essere castranti, del tutto inadatte ad atleti con doti e preparazione fuori dal comune, che possono fare scelte tecnicamente e motoriamente ardue che sono tra l’altro quelle che valgono il prezzo del biglietto…

perché tutto questo è e deve essere anche un grande spettacolo.

Non così, non come oggi e mi spiace tanto: per Manuel e per il mio sport.

La sintesi perfetta l’ha fatta mia madre in un breve messaggio -ha concluso la sua analisi Alessandro Comi- lei non ha mai messo piede sul tatami, segue lo sport da appassionata e non si perde un evento del World Judo Tour: “È vero che non ci capisco però arrivo a capire che le regole di gara prevalgono sulla preparazione fisica e mentale.” Colpito e affondato.

>>> PHOTOGALLERY DELLA FINALE 73 KG
Manuel Lombardo è argento a Doha! Terza medaglia per l’Italia ed è record
Un grandissimo Manuel Lombardo ha conquistato la medaglia d’argento ai campionati del mondo a Doha. È la seconda volta. Dopo l’argento nei 66 kg al mondiale a Budapest nel 2021, oggi, 23 mesi dopo, Manuel è sullo stesso gradino del podio mondiale, ma nella categoria dei 73 kg. Nella quale ha saputo dimostrare la stessa autorevolezza disarmante (per gli altri) che stupì il mondo anche allora.

Dopo tre vittorie entusiasmanti su Daniyar Shamshayev (Kaz), Akil Gjakova (Kos), Messaoud Redouane Dris (Alg) e quella su Hidayat Heydarov (Aze), ottenuta con la stessa sanzione che poi è costata la finale a Manuel, la finale con Nils Stump è stata una vera sofferenza. Lo svizzero è stato bravo a contenere Manuel, bloccando la presa principale che ha limitato la sua azione dirompente, costringendolo così a fare un incontro diverso da quello che probabilmente aveva previsto. Forse per questo, nel momento in cui Manuel ha trovato lo spazio per l’attacco ha spinto a più non posso, sentendo anche che Stump si stava sollevando. Ed era già il settimo minuto di golden score. “Ecco che ci siamo” deve aver percepito il cuore di Lombardo che, quando lo svizzero già era in fase di scarico, ha proseguito la sua traiettoria con la testa verso il tatami. Non c’era uno scopo, né tantomeno una volontà, semplicemente era l’inerzia dell’azione. Che le immagini hanno mostrato chiaramente, coerenti con le regole scritte, ma obiettivamente distanti da qualsiasi forma di buon senso.

“Oggi mi sentivo bene -ha detto Manuel- si poteva fare di più sicuramente. Non è il metallo per cui sono venuto. Perdere la finale così è veramente devastante! Quindi adesso ritorno a casa con qualche cosa in più su cui dovrò lavorare e preparerò il prossimo appuntamento”.

“Descrivere la delusione di Manuel oggi non è possibile -ha detto pochi minuti dopo l’epilogo della finale il coach azzurro Raffaele Toniolo- soprattutto perché, fino alla finale, ha fatto la gara perfetta. Io lo conosco bene e so che il lavoro, la dedizione e la famiglia lo hanno portato ad essere l’uomo e l’atleta che è. Sono certo che continuerà a lavorare sodo per migliorare e presentarsi al massimo all’appuntamento più importante. Come coach posso dire che oggi ha fatto molto bene e l’ho visto migliorato da molti punti di vista”

Dal canto suo Giovanni Esposito nei 73 kg ha superato il sudcoreano Eunkyun Lee ed è stato poi eliminato da Behruzi Khojazoda (Tjk), mentre nei 57 kg Veronica Toniolo, ha superato Altantsetseg Batsukh, mongola che gareggia per Gli Emirati Arabi Uniti ed è stata eliminata da Jessica Klimkait (Can), che ha concluso poi al terzo posto. Thauany Capanni invece, ha superato il primo turno con l’inglese Lele Nairne ed è stata sconfitta poi da Nora Gjakova, kosovara campionessa olimpica in carica. Domani è la volta dei 63 kg con Flavia Favorini e degli 81 kg che vedranno impegnato Antonio Esposito.

“Questa è la Nazionale più forte di sempre -ha aggiunto Raffaele Toniolo- e tutti i ragazzi che ne fanno parte hanno enormi possibilità. Tre medaglie ad un Mondiale non mi sembra fosse mai successo e questo è l’ennesimo record di questa Direzione Tecnica”.

>>>> Tabellone di gara: 57 kg

>>>> Tabellone di gara: 73 kg

Informazione equidistante ed imparziale, che offre voce a tutte le fonti di informazione

Advertisement
Articolo precedenteTeatro delle Donne, Serra Yilmaz legge le “Novelle orientali” di Marguerite Yourcenar
Articolo successivoL’ANVM invita i Comuni del Lazio a ricordare le Vittime delle “Marocchinate”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui