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22 maggio 1978, entrava in vigore la legge 194 che consente a ogni donna di accedere all’interruzione volontaria di gravidanza.

Maggio 2023: 45 anni dopo, il sistema di tutela garantito dalla legge 194 va ancora difeso.
“Dopo la caduta del governo Draghi in Italia si è assistito ad una campagna elettorale durante la quale il diritto all’autodeterminazione femminile della donna è stato chiamato in causa più volte, in primo luogo dalle associazioni antiabortiste.
Nei primissimi giorni di attività del nuovo Parlamento – scrive la giornalista del Corriere della Sera Simona De Ciero nel libro “Il diritto di scegliere” – un Senatore presenta un disegno di legge per modificare l’articolo 1 del codice civile in materia di riconoscimento della capacità giuridica del concepito. Se questa proposta passasse, il feto avrebbe gli stessi diritti giuridici della donna che lo porta in grembo aprendo la strada, di fatto, a una revisione della struttura stessa che norma la legge 194 che disciplina le modalità di accesso all’aborto”.

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Ne IL DIRITTO DI SCEGLIERE (La Corte Editore), l’autrice propone un’analisi accurata della situazione sociopolitica di oggi raccontata attraverso storie e testimonianze femminili, affrontando il tema dell’aborto in modo laico, passando dalla storia, dalla religione e dal diritto per ricostruire il processo che porta alla sentenza Dobbs v. Jackson con cui, il 24 giugno 2022, la Corte Suprema Americana assegna ai singoli stati USA il diritto di normare l’aborto volontario, fino a vietarlo del tutto.
De Ciero scrive questo libro in pochissimi mesi sentendo l’urgenza “emotiva, giornalistica e narrativa di scrivere il più in fretta possibile un libro che parli di aborto nel mondo: un diritto fondamentale della donna, che invece di evolversi sta scricchiolando anche nei Paesi più democratici e progressisti.”
L’interruzione Volontaria di Gravidanza legale, sicura e gratuita è un obiettivo di salute pubblica oltre che un diritto umano. Il sistema di sorveglianza della legge 194 in Italia monitora il fenomeno dell’obiezione di coscienza misurandone la sua incidenza purtroppo non a livello della singola struttura ma con medie regionali. Dalla relazione ministeriale sull’applicazione della legge 194 (dati 2020) risulta che il 35% degli ospedali rifiuta di fornire il servizio IVG, e i Dirigenti Sanitari non sono sanzionati per la mancata applicazione dell’art. 9 della legge 194/78

Partendo da queste difficoltà oggettive spesso incontrate dalle donne che si approcciano alla IVG, il libro risulta un mix tra cronaca dei fatti, ricerche nella storia, raccolta di testimonianze vere: donne – e uomini – che hanno fatto dell’aborto una battaglia personale (come Don Giulio Mignani, Emma Bonino e Marta Loi), e donne che condividono con l’autrice la loro intima esperienza con l’aborto.
Nel lavoro di ricerca, l’autrice si trova in poche settimane al centro di un vortice che via via si allarga fatto di persone, donne e uomini, associazioni e organizzazioni, singoli e gruppi che hanno voglia di contribuire e dar voce al problema, sentono come lei l’urgenza di raccontare per far conoscere. La contatta perfino Mia, fuggita dalla Cina della politica del figlio unico per poter tenere la sua bambina.

Questo impeto, questa voglia di condividere e mettersi a disposizione ha un nome, che nel libro l’autrice definisce “sorellanza”. Sorellanza è militanza collettiva. Sorellanza è mobilitarsi per il diritto altrui, anche quando riguarda un tema che non ci coinvolge direttamente. “Perché vietare l’aborto è solo un paravento – scrive De Ciero – che non cancella il fenomeno ma lo sposta nel sottobosco dell’illegalità”.

In occasione del Salone del Libro di Torino, il 19 maggio, Ore 18:30 presso la Galleria Umberto I di Torino, l’autrice approfondirà queste tematiche con il pubblico.

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