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Esecuzione di 9 prigionieri in 3 giorni e trasferimento dei detenuti del braccio della morte in celle di  isolamento per l’esecuzione della pena

Continuando l’inquietante trend delle esecuzioni di prigionieri, il regime oppressivo di Khamenei ha impiccato oggi nel carcere di Urmia Jafar Mohammadpour, Ghobad Farhadi e un altro prigioniero. Ieri, Houshang Amiri Zadeh ha subito la stessa sorte nel carcere centrale di Qazvin, mentre Ali-Doust Barahoui è stato giustiziato nel carcere di Zahedan. Mercoledì 6 giugno, due connazionali baluci, Malek Baluch Mahani e Kambeez Barzkar, sono stati giustiziati nel carcere di Kerman, mentre Einollah Badri Nezhad e Jalal Bazgir hanno trovato la morte nel carcere centrale di Karaj per mano dei boia giudiziari.

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Il trasferimento dei condannati a morte in celle di isolamento per l’esecuzione delle sentenze è una pratica costante. Di recente, venerdì, una detenuta di nome Parvin Mousavi, insieme ad altre due, è stata trasferita in celle di isolamento nel carcere di Urmia. Allo stesso modo, martedì, tre prigionieri sono stati trasferiti in celle di isolamento nel carcere di Shiraz. È stato riferito che la magistratura del regime ha recentemente consegnato una lista di 50 prigionieri del braccio della morte alla prigione di Kerman per l’esecuzione della sentenza.

La cessazione dell’apparato oppressivo e dell’orrendo atto di esecuzione significherebbero la caduta del fascismo religioso. È evidente che Khamenei non mostra alcuna esitazione nel commettere questi crimini efferati. La mancanza di azione da parte della comunità internazionale in risposta all’ondata crescente di esecuzioni funge da incentivo per questo regime a continuare a compiere i propri crimini contro l’umanità. Ancora una volta, la Resistenza iraniana esorta le Nazioni Unite, l’Unione Europea e i Paesi membri a prendere misure immediate e decisive per salvare le vite dei prigionieri nel braccio della morte. I leader di questo regime devono rispondere di quattro decenni di crimini contro l’umanità e di genocidio e devono essere consegnati alla giustizia.

Segreteria del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran (NCRI)

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