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Accademia dei Georgofili: Fondazione Patrimonio Ca’ Granda svolge una funzione sociale. Le sue attività in linea con i principi della Costituzione italiana

 

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Firenze, 20 giugno 2023 – La proprietà fondiaria gestita dalla Fondazione Patrimonio Ca’ Granda svolge una funzione sociale in linea con i principi sanciti nella Costituzione italiana che promuove il razionale sfruttamento del suolo e l’instaurazione di equi rapporti sociali (art. 44) e la tutela del paesaggio, del patrimonio storico artistico, dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni (art. 9).

 

 

Uno studio multidisciplinare condotto dagli studiosi dell’Accademia dei Georgofili ha infatti evidenziato la piena aderenza della gestione della Fondazione – impegnata nella contemporanea valorizzazione agricola, ambientale e culturale del patrimonio rurale del Policlinico di Milano – con i principi costituzionali, indicandola come un caso unico a livello nazionale.

 

Questo riconoscimento è stato attribuito da autorevoli accademici dopo un’attenta analisi della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda, presieduta dall’arch. Marco Giachetti e diretta dal dott. Achille Lanzarini, che dal 2015 si è presa cura dei terreni e delle cascine donati nei secoli all’Ospedale, affettuosamente chiamato dai milanesi la “Ca’ Granda”, finalizzando i risultati di gestione al sostegno dei progetti di ricerca scientifica del Policlinico.

 

La coerenza con i principi sanciti dalla Costituzione si basa su diversi fattori. La Fondazione Patrimonio Ca’ Granda svolge un’attività di tutela e di valorizzazione di questo vasto patrimonio agroambientale, il più grande d’Italia, che comprende un’area di 8.500 ettari di terra in Lombardia, di cui il 79% è situato in aree protette, promuovendo un uso razionale, che oggi diremmo sostenibile, del suolo. Inoltre, i progetti di creazione di nuovi habitat ecologici, di conservazione delle antiche cascine, di valorizzazione dei canali irrigui garantiscono la tutela del paesaggio, del patrimonio storico artistico, dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi.

 

In secondo luogo, la Fondazione si è impegnata a instaurare equi rapporti sociali con l’adozione, prevista dalla normativa agraria, dell’Accordo Collettivo con le Organizzazione Professionali. Una garanzia per gli agricoltori affittuari di ottenere parità ed equità di trattamento, nonché di continuità contrattuale, permettendo la stabilità economica e sociale nelle comunità locali, ed evitando fenomeni di agricoltura speculativa che depaupera la fertilità dei terreni e la qualità dell’ambiente.

 

L’approccio multidisciplinare dello studio ha consentito così di valutare in maniera olistica l’impatto delle attività della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda, evidenziando l’efficacia delle strategie adottate e l’importanza del suo contributo nel raggiungimento degli obiettivi stabiliti dalla nostra Carta costituzionale.

I risultati della ricerca, presentati nella sede dell’Accademia dei Georgofili a Firenze durante il convegno “Costituzione e proprietà fondiaria. Il caso della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda”, sono stati pubblicati nel volume “Fondazione Patrimonio Ca’ Granda. Uno studio storico, giuridico, economico della valorizzazione del suo patrimonio” (Società Editrice Fiorentina), a cura di Nicola Lucifero, Enrico Marone, Paolo Nanni, professori dell’Università di Firenze e accademici dei Georgofili che hanno esaminato da tre punti di vista differenti e integrati questa best practice italiana.

 

 

 

FONDAZIONE PATRIMONIO CA’ GRANDA

La qualità della nostra vita e quella delle future generazioni sono da sempre legate all’ecosistema in cui viviamo, così come dal rapporto virtuoso tra città e campagna. Anticamente le terre della Ca’ Granda portavano risorse a tutti i malati dell’Ospedale Maggiore di Milano (cibo genuino per i degenti, legna per il riscaldamento, paglia per i materassi, erbe usate dalla medicina dell’epoca) che, a sua volta, poteva così curare le persone provenienti dalla città e dalla campagna di ogni estrazione sociale, dai nobili ai bisognosi. Questo legame sociale continua anche oggi con le attività della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda, creata nel 2015 dal Policlinico di Milano per valorizzare l’immenso patrimonio donato dal 1456 da tanti benefattori alla Ca’ Granda: 8.500 ettari di terreni, 100 cascine, 4 chiese, un’abbazia e un monumento naturale. Gli utili derivanti dalle attività di valorizzazione della Fondazione vengono destinati a progetti di ricerca scientifica, umanizzazione delle cure e tutela dei beni culturali dell’ospedale. Fedeli al motto “abbiate cura di ciò che vi è stato donato” ogni intervento è mirato alla tutela e alla promozione dell’eredità ricevuta per contribuire al bene comune.

 

 

ACCADEMIA DEI GEORGOFILI

L’Accademia dei Georgofili fu fondata a Firenze nel 1753 per iniziativa di Ubaldo Montelatici, Canonico Lateranense, allo scopo di «far continue e ben regolate sperienze, ed osservazioni, per condurre a perfezione l’Arte tanto giovevole della toscana coltivazione». Il Governo Granducale Lorenese le conferì presto carattere di Istituzione pubblica (prima nel mondo), affidandole importanti incarichi. Con l’Unità d’Italia, l’Accademia dei Georgofili, che già di fatto aveva una dimensione extra-toscana, divenne anche formalmente nazionale. Nel 1897 fu riconosciuta come Istituzione Statale.

Nel 1932 fu eretta in “Ente morale” e, sempre nello stesso anno, ottenne la concessione in uso gratuito dell’attuale sede demaniale. L’Accademia dei Georgofili è al mondo la più antica Istituzione del genere ad occuparsi di agricoltura, ambiente, alimenti, e promuove il progresso delle conoscenze, lo sviluppo delle attività tecnico economiche e la crescita sociale. Il lavoro svolto dall’Accademia fa emergere un richiamo alla consapevolezza della vitale importanza dell’agricoltura, da sempre giustamente considerata settore primario, non solo per la priorità temporale delle sue attività produttive, ma anche perché ha costituito e costituisce tuttora la fonte principale del nostro sostentamento alimentare. Inoltre, è stata la matrice dello sviluppo manifatturiero industriale (al quale ha fornito materie prime, forza lavoro e capitali) e rappresenta il fondamentale fattore di equilibrio per la biosfera della quale l’uomo è parte integrante e dalla quale dipende la sua stessa sopravvivenza. Seguendo l’evolversi dei tempi, l’Accademia dei Georgofili continua ad affrontare le nuove problematiche che investono l’agricoltura e tutti i rapporti dell’uomo con l’ambiente naturale. Conduce studi e ricerche, adottando le più moderne metodologie, al fine di promuovere concrete iniziative. I risultati vengono esposti e discussi pubblicamente in apposite “Adunanze pubbliche”, poi riportate nell’annuale volume degli Atti. Per affrontare lo studio di ogni singola problematica, l’Accademia liberamente si avvale della collaborazione dei più qualificati studiosi e tecnici, ovunque siano, anche se afferenti a diversi enti pubblici e privati.

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