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Napoli: troppi aerei rombanti sulla collina

Fioccano le proteste per l’inaccettabile quanto datata “servitù di aerodotto”

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                ” Il Vomero scende ancora una volta sul piede di guerra. Così dilaga la protesta per liberare il  cielo  della collina partenopea dalle decine di aerei che quotidianamente lo sorvolano a bassa quota,  con una media di uno ogni cinque minuti in alcune ore della giornata. Aerei che producono non solo inquinamento atmosferico e acustico ma anche tanta paura e preoccupazioni. Il tutto finalizzato alla necessità che si proceda, in tempi rapidi, a concretizzare il progetto che la Regione, già alla fine degli anni ’90 aveva varato con il piano aeroportuale della Campania, il quale destinava Capodichino ad un semplice City airport e rilanciava gli aeroporti civili di Grazzanise e Pontecagnano, in particolare per il traffico internazionale e intercontinentale “. A rilanciare la questione è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero.

 

                “ Sulla vicenda – prosegue Capodanno – , negli ultimi tempi, si registra una grande compattezza, testimoniata dalle proteste di tantissimi cittadini e associazioni di fronte alla vera e propria “aggressione da aeroplani” presenti in diversi quartieri della città, protesta presente anche sui social network con la creazione di diversi gruppi al riguardo  “.

 

                “ Un problema – sottolinea Capodanno – che si è manifestato quando furono cambiate le rotte che precedentemente andavano “verso la campagna” mentre attualmente sorvolano zone come il Vomero, dove si registra una delle più alte densità di abitanti di tutto il Paese, con ben 24mila residenti a chilometro quadrato “. 

 

                “ In questa annosa vicenda – sottolinea Capodanno – si registra la presenza di tre convitati di pietra. L’amministrazione comunale con un sindaco che, pur essendo per legge il massimo responsabile per la salute dei cittadini, non ha sino a oggi speso una parola al riguardo. Poi la Provincia di Napoli che, nonostante la specifica competenza in materia ambientale, non risulta che si sia mai espressa. Infine la Regione Campania che marca clamorosi ritardi nella delocalizzazione dell’aeroporto di Capodichino  “.

 

                ” Purtroppo – conclude Capodanno -, a fronte alle istante e alle proteste dei napoletani, continuano a prevalere logiche meramente commerciali che non tengono conto dei disagi e delle ripercussioni sociali che comporta il forte aumento  del numero di passeggeri in transito, con l’attivazione delle nuove rotte che comportano il passaggio degli aerei su buona parte della città prima di raggiungere il mare. E’ auspicabile che, in tempi rapidi, vengano convocati i consigli regionale, provinciale e comunale di Napoli perché si esprimano sull’annosa vicenda dell’aeroporto di Capodichino, eliminando definitivamente  le “servitù da aerodotto” con le conseguenze negative e le preoccupazioni che i napoletani da decenni devono tollerare per la presenza di questa struttura nel pieno centro urbano della Città “.

 

 

 

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