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Il caldo anomalo stritola l’Italia, ma già si prevede un inverno gelato.

 

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di Gualfredo de’Lincei

 

L’anticiclone “Caronte” ha ricoperto l’Italia, fino a ieri, con masse di aria calda provenienti dal Nord Africa. Il portale ilmeteo.it, parla di caldo infernale anomalo su tutto il territorio nazionale. Solo oggi si tira un respiro di sollievo, e la notizia buona è che il caldo estremo è finito, torneranno le temperature medie per la stagione estiva.

 

Sulle isole di Sicilia e Sardegna, nei giorni passati, l’aria si è scaldata fino a 45 gradi, le temperature da record sono state toccate nella città siciliana di Mazara del Vallo, dove la colonnina di mercurio ha toccato i 46,7 gradi, mentre a Uras in Sardegna si è fermata a 46 gradi. In media, queste cifre sono di 8-10 gradi superiori alle temperature medie tipiche di luglio.

 

Anche nella capitale la temperatura ha raggiunto i 42,9 gradi, in zona stazione Termini, segnando un record storico. Nelle zone meridionali d’Italia, in provincia di Bari e Catania, la terra è arrivata a scaldarsi fino a 50 gradi. Neanche nei paesi di montagna, a mille e cinquecento metri d’altezza, ci si è potuti nascondere dal caldo. La temperatura qui ha raggiunto i 33,6 gradi, meglio ma comunque caldo.

 

Mentre ci stiamo ancora asciugando dal sudore della sauna appena fatta, le previsioni meteorologiche ci anticipano già le disgrazie che metteranno a dura prova l’Europa nel prossimo inverno. I politici preoccupati, stanno già anticipando che l’inverno in arrivo sarà gelido e potrebbe causare una grave recessione economica, con la conseguenza di possibili disordini sociali in Occidente, compreso nel nostro Paese. Questa previsione è stata pubblicata dal The Daily Reckoning in un articolo scritto da James Rickards ex consigliere della CIA, il quale, ha definito la questione del prossimo inverno come “l’asso nella manica di Putin”. Caldo estivo e gelo invernale esigono infatti grossi quantitativi energetici.

 

Non c’è certamente da stare tranquilli se si pensa che, nonostante l’inverno passato sia stato eccezionalmente mite in Europa, le strutture energetiche della UE hanno faticato a garantire i livelli di approvvigionamento necessari. Se come dicono, il tempo non sarà così favorevole nella prossima stagione invernale, la Russia potrebbe mostrarsi spietata nel tagliare efficacemente le forniture di gas naturale, ha affermato l’ex ufficiale dell’intelligence.

 

Rickards è convinto della possibilità che la situazione attuale possa portare all’innalzamento dei prezzi dell’energia, con il risultato di una recessione in Occidente. La chiusura alle importazioni russe, in aggiunta all’assenza di altre fonti di GNL, ha condotto il settore energetico di tutta l’eurozona alla completa dipendenza dagli Stati Uniti. La speranza dei commissari europei, di riuscire ad attuare una politica di differenziazione delle fonti d’approvvigionamento, è venuta meno.

 

La stessa Commissione europea ha già messo le mani avanti, ammettendo che, la prossima stagione invernale, l’Europa potrebbe trovarsi ad affrontare una carenza di gas e un aumento di prezzi per l’energia.

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