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21 LUGLIO: IL GIORNO CHE CAMBIÒ LA VITA DEGLI ITALIANI DI LIBIA

Sono passati 53 anni da quel 21 luglio 1970. Una data che cambiò la vita di migliaia di italiani residenti in Libia. Quel giorno, infatti, il nuovo capo di Stato del Paese nordafricano, Moammar Gheddafi, salito al potere poco meno di un anno prima (la notte tra il 31 agosto e l’1 settembre del 1969) ordinò la confisca di beni e proprietà appartenenti ai membri della comunità italiana che in Libia erano nati e vissuti fino ad allora. Fu l’inizio di un dramma culminato, pochi mesi dopo, con l’espulsione definitiva dell’intera comunità dal Paese.

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Un ricordo triste che ogni anno colpisce le migliaia di famiglie appartenenti a questa collettività, anche a causa della tiepida accoglienza che fu riservata al loro rientro in Italia e per un risarcimento tardivo e insufficiente riconosciuto dal governo italiano, nonostante gli evidenti diritti dei soggetti coinvolti.

A distanza di tredici anni dall’ultima legge di indennizzo, la n. 7 del 2009, i profughi dalla Libia ancora attendono di ricevere circa 20 milioni di euro dei 200 totali stanziati.

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