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MEDIO ORIENTE: SUSINI GROUP, ‘LE GUERRE CI COSTERANNO OLTRE 350MILA POSTI DI LAVORO’

Firenze, 17 ottobre 2023 – La guerra appena esplosa in Medio Oriente, sommata a quella in corso in Ucraina, sarà deleteria per la già debole economia italiana. E l’impatto sarà devastante qualora dovesse durare oltre 6 mesi e arrivasse a coinvolgere anche l’Iran. Parola di Susini Group S.t.P., studio di Firenze leader nell’ambito della consulenza del lavoro. Secondo uno studio di Susini Group sarebbero a rischio la produzione e l’occupazione di alcuni settori economici energivori come quelli della ceramica e del vetro, gomma e plastica, trasporto, legno, carta, agroalimentare, metallurgico e metalmeccanico. Le aziende si troverebbero costrette a ridurre la produzione, a ricorrere agli ammortizzatori sociali e, nei casi più critici, a dover provvedere al licenziamento del proprio personale. Secondo una prima stima, dovrebbero essere interessati più di 350mila lavoratori. Sempre secondo lo studio del gruppo fiorentino, gli incrementi dei prezzi del gas (+5%), del petrolio (+4%) e dell’oro (+3,5%) incideranno negativamente sulle tasche dei consumatori e potrebbero portare l’Italia a fare i conti con un incremento dell’inflazione e un calo occupazionale. Anche le aziende, già minate e messe a dura prova dal periodo pandemico e dalla guerra fra Ucraina e Russia, potrebbero avere delle ripercussioni negative e il futuro nel mondo del lavoro rischierà di fare i conti con stati di crisi, dipendenti in cassa integrazione e licenziamenti. Le stime ottimistiche di giugno, dalle quali risultava che l’Italia stava crescendo molto più degli altri Paesi europei, e l’ulteriore incremento occupazionale ottenuto nel secondo trimestre dell’anno 2023, +129mila posti di lavoro rispetto ai primi tre mesi e +395mila su base annua, potranno essere messi nuovamente in discussione dalle possibili conseguenze economiche della guerra. «Se il conflitto durasse oltre 6 mesi e arrivasse a coinvolgere anche l’Iran – commenta Sandro Susini, consulente del lavoro e fondatore di Susini Group S.t.P. – si potrebbero registrare “squilibri energetici” peggiori di quelli causati dalla crisi in Ucraina. A rischio risulterebbe anche la sospensione del Patto di Stabilità, momentaneamente bloccato fino al 31 dicembre 2023 per fronteggiare l’inevitabile crisi generata dalla pandemia, che potrebbe essere ulteriormente prorogata al fine di garantire un periodo di flessibilità agli Stati membri della UE a seguito delle possibili conseguenze economiche dovute al conflitto in Israeliano», conclude Sandro Susini.

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