Advertisement

Forlì Open Music – FOM

VII edizione

Advertisement

NOTE AL PRESENTE

 

La musica del presente torna protagonista a Forlì con 10 appuntamenti

per scoprire le esperienze più vitali della scena contemporanea internazionale.

 

Con: Fabrizio Ottaviucci, Paolo Ravaglia e Federico Sanguineti,

Edoardo Marraffa, Kammermusik Trio, Luigi Ceccarelli e Gianni Trovalusci, Cadaver Mike, Chigiana Keyboards Ensemble,

Walter Prati 4tet – Pelle Verde, Ciro Longobardi,

e Brandon Lopez / Ingrid Laubrock / Tom Rainey in esclusiva per l’Italia.

 

Cartella foto artisti:

https://drive.google.com/drive/folders/1Cl5g9DHXlOuwoR-1MvjYqpt8NaRUget0?usp=sharing

 

È giunta alla settima edizione Forlì Open Music una delle più importanti rassegne internazionali dedicata ai diversi linguaggi musicali del presente, che torna dal 3 al 5 novembre a Forlì negli spazi di Area Sismica e dell’Istituto Masini, con dieci esclusivi appuntamenti per portare all’attenzione del pubblico alcune delle esperienze più vitali e uniche della scena della musica contemporanea attuale.

 

Organizzata come sempre dall’Associazione Area Sismica, la tre giorni porterà sul palco band dal riconosciuto valore internazionale, indiscussi talenti di musicisti innovativi e compositori originali, confermando la sua vocazione verso la musica contemporanea e l’improvvisazione, a cominciare dagli appuntamenti mattutini di venerdì 3 e sabato 4 novembre, con la conversazione-concerto di Fabrizio Ottaviucci su uno dei più grandi compositori del XX secolo, György Ligeti, il concerto tra suoni e parole con le voci di Edoardo e Federico Sanguineti e la musica di Paolo Ravaglia, e la conduction del sassofonista Edorado Marraffa che metterà in mostra i nuovi talenti dell’Istituto Musicale Masini e del Liceo Musicale Canova.

 

Tanta improvvisazione e musica di ricerca anche nei concerti spalmati nel weekend, con il Kammermusik Trio formato dal grande Giancarlo Schiaffini insieme a due virtuosi musicisti romani, Luca Tilli e Errico De Fabritis; il duo Gleam, progetto di pura sperimentazione musicale di Luigi Ceccarelli e Gianni Trovalusci; i Cadaver Mike, un “non-jazz/noise duo di base a Napoli composto da Eks e Tricatiempo; il Walter Prati 4tet, ovvero i Pelle Verde, band formata da 4 musicisti provenienti da mondi musicali differenti, Walter Prati, Guglielmo Prati, Beyza Cakir e Lorenzo D’Erasmo; il pianista napoletano Ciro Longobardi; e i protagonisti del concerto onirico di chiusura, in esclusiva per l’Italia, che schiera sul palco il bassista portoricano Brandon Lopez insieme allo storico duo composto dalla sassofonista Ingrid Laubrock e dal batterista Tom Rainey.

 

Anche quest’anno non mancherà l’omaggio a un grande del passato con il concerto dei quattro pianoforti del Chigiana Keyboard Ensemble che celebrano il 100° anniversario della nascita del grande compositore olandese Simeon Ten Holt con la performance del suo leggendario “Canto ostinato”.

 

Di seguito il programma nel dettaglio.

 

PROGRAMMA

 

Si parte venerdì 3 novembre, alle 09.30, presso la Sala Sangiorgi dell’Istituto Masini di Forlì con la conversazione concerto di Fabrizio Ottaviucci su György Ligeti (1923 – 2006), un grande compositore d’avanguardia, impegnato nelle correnti principali della musica del secondo Novecento e, al contempo, libero dalle stesse. A entrare nel pensiero e nella musica dell’artista ungherese naturalizzato austriaco, Fabrizio Ottaviucci, tra i massimi protagonisti della musica contemporanea, noto per le sue prestigiose e durature collaborazioni con maestri del calibro di Markus Stockhausen e Stefano Scodanibbio, e per le sue interpretazioni di Stockhausen, Cage, Riley e Scelsi con cui collaborò direttamente. Pianista eclettico, Ottaviucci unisce alla prassi interpretativa quella compositiva, spostandosi dalla musica minimalista a quella seriale, dodecafonica e aleatoria.

 

A seguire, alle 10.30, sempre in Sala Sangiorgi, l’appuntamento di musica e letteratura con l’eclettico polistrumentista e docente di clarinetto e clarinetto jazz al Conservatorio G.B. Martini di Bologna, Paolo Ravaglia, e il filologo e accademico Federico Sanguineti, figlio del poeta e critico letterario Edoardo Sanguineti. Insieme vanno alla ricerca “dell’intelletto possibile”, una nozione già sognata da Aristotele e da Dante, l’intelletto possibile è per il Sommo Poeta una chiave politica che prefigura pace universale in un mondo pacifico nel quale più non esiste proprietà privata. Con Paolo Ravaglia ai clarinetti, strumenti speciali e paddofoni, e Federico Sanguineti alla voce su testi di Dante Alighieri, Federico ed Edoardo Sanguineti.

 

La manifestazione prosegue sabato 4 novembre, alle 11, alla Sala Sangiorgi, con la conduction del funambolico sassofonista Edoardo Marraffa, più volte ospite di Area Sismica e da più di vent’anni impegnato a lavorare sul suono del suo strumento esplorandone i confini del potenziale espressivo. Sul palco gli studenti del Liceo Canova e dell’Istituto Masini alle prese con una pratica improvvisativa senza l’uso degli spartiti, un’opportunità unica per i giovani musicisti forlivesi di fare nel proprio territorio un’esperienza di ampio respiro come questa.

 

In serata, alle 21.00, ci sposta negli spazi di Area Sismica, con il concerto del Kammermusik Trio – Giancarlo Schiaffini al trombone, Errico De Fabriitis ai sassofoni e Luca Trilli al violoncello – una formazione dal sapore cameristico che si basa sull’improvvisazione di un dialogo continuo senza ruoli prefissati. Un organico non convenzionale, con tre strumenti melodici, sax, trombone e violoncello, in cui la funzione di leader passa senza soluzione di continuità tra i tre solisti. Sfruttando le diverse esperienze dal jazz alla musica popolare, classica e contemporanea e citando temi di provenienza varia in un continuo gioco improvvisativo di rimandi, i tre musicisti creano situazioni impreviste e coinvolgenti, generando forme musicali sempre diverse. Giancarlo Schiaffini, a lungo collaboratore del Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza, e un instancabile trombonista attivo in mille progetti, nonché autore di testi fondamentali sul ruolo dell’improvvisazione nella musica moderna, è passato più volte ad Area Sismica, in svariate formazioni. Errico De Fabritiis è attivo nei Roots Magic, quartetto formato anche da Alberto Popolla ai clarinetti, Gianfranco Tedeschi al contrabbasso e Fabrizio Spera alla batteria. Luca Tilli, violoncellista che si muove tra musica contemporanea, free jazz e improvvisazione, nonché compositore per spettacoli di danza e teatrali, lo ricordiamo al fianco del trombone di Sebi Tramontana e, di recente, nell’European Galactic Orchestra di Gabriele Mitelli.

 

A seguire, alle 21.30, Gleam, il progetto musicale nato dall’incontro di Gianni Trovalusci e Luigi Ceccarelli, due artisti attenti al suono e alle sue infinite mutazioni. Superando il dualismo che finora ha considerato la composizione dell’opera musicale e la sua esecuzione come momenti separati, distinguendo nettamente la funzione del compositore e dell’esecutore, Ceccarelli e Trovalusci con Gleam – che inglese significa, illuminazione, bagliore, ed è alla base del concetto stesso di ricerca – hanno elaborato un percorso di ricerca, composizione ed esecuzione da compiere insieme senza distinzione di ruoli creativi, mettendo in sinergia le loro esperienze di musicisti: flautista e interprete l’uno, compositore ed elettroacustico l’altro lavorano insieme alla realizzazione del brano musicale, ognuno con la sue competenze ma con reciproca interazione. Il concerto diviene così un’esperienza sugli infiniti possibili mondi sonori, che invita il pubblico alla condivisione di uno spazio sonoro e alla partecipazione “incantata” a un rito sonoro e gestuale senza tempo.

 

La serata si chiude alle 22.00 con i Cadaver Mike, il duo formato da Eks e Tricatiempo, che sino ad oggi salvo sporadiche eccezioni, non ha rilasciato musica registrata, concentrandosi esclusivamente sulle performance dal vivo. Improvvisazione radicale, rumore, turntablism, elettro-acustica e violenza uditiva senza compromessi convergono in un’esperienza lisergica claustrofobica e priva di colore. Tra Italia ed Europa hanno condiviso il palco o collaborato con artisti provenienti da contesti eterogenei, quali Alvin Curran, Cadaver Eyes, Prison Religion, John Wiese, Kinlaw & Franco Franco, Ibrahim Owais, Sara Persico, 70FPS, Sec_, c_c e molti altri.

 

Domenica 5 novembre, la rassegna si apre alle 11.45, alla Sala Sangiorgi dell’Istituto Masini, con il Chigiana Keyboard Ensemble che in occasione del 100° anniversario della nascita di Simeon Ten Holt, rende omaggio al grande compositore olandese eseguendo il suo “Canto ostinato”, uno dei più celebri capolavori della musica per più pianoforti. Composto nel 1976, “Canto ostinato” è l’esempio per eccellenza dell’innovativo stile minimalista di Ten Holt e rappresenta il più conosciuto dei suoi lavori. Pensato per uno o più strumenti a tastiera e senza una durata definita dall’autore, il brano è basato sulla ripetizione di un centinaio di cellule musicali, che permettono agli interpreti di scegliere un percorso autonomo e personale di esposizione degli elementi musicali, secondo una regia condivisa e un ascolto reciproco costante, che stimola la variazione e la creatività. Di rara esecuzione in Italia, “Canto ostinato” è una produzione della prestigiosa Accademia Musicale Chigiana di Siena, realizzata all’interno del Chigiana International Festival 2021. Ne sono qui interpreti il Chigiana Keyboard Ensemble, composto dai Maestri collaboratori al pianoforte dell’Accademia Chigiana, che per il concerto forlivese porta sul palco Stefania Redaelli, Alessandra Gentile, Luigi Pecchia e Pierluigi Di Tella.

 

Si prosegue alle 18 nei locali di Area Sismica, con il concerto dei Pelle Verde, il gruppo formato dalla cantante turca Bayza Cakir,

Lorenzo D’Erasmo alle percussioni, Guglielmo Prati all’elettronica e Walter Prati al violoncello/elettronica: quattro diversi musicisti, accomunati dal desiderio della trasformazione e del cambiamento, che si ritrovano nell’universo dell’ascolto sonoro senza etichette o classificazioni. Walter Prati svolge attività di ricerca musicale, da sempre orientata verso l’interazione fra strumenti musicali tradizionali e nuovi strumenti elettronici, frutto dell’applicazione informatica al mondo musicale. Significativi gli incontri artistici con il chitarrista americano Thurston Moore (componente del gruppo Sonic Youth) e con il cantante inglese Robert Wyatt, con i quali ha realizzato progetti discografici e performance live. Guglielmo Prati, da sempre amante della club culture e del disco in vinile, si inserisce attivamente nel panorama milanese, dove cresce da un punto di vista musicale come dj e accresce le proprie capacità organizzative stringendo rapporti all’interno dei migliori club. Un forte interesse verso l’ambito della produzione e dell’analisi musicale, lo porta a iscriversi alla facoltà di musica elettronica del conservatorio di Milano G. Verdi, dove entra in contatto con le diverse sfaccettature della musica elettronica anche nell’ambito accademico, puntando sempre ad una rivisitazione nell’ambito del club. Beyza Cakir è invece da sempre interessata alla musica psichedelica-folk della Turchia degli anni 80. Curiosa di conoscere i diversi generi musicali di tutto il mondo, definisce la sua musica come un viaggio di esperienze in diverse mentalità e la fonde con i suoni orientali dell’Anatolia. Nel 2022 è entrata a far parte del progetto Ife con la sua voce orientale e le sue ispirazioni di musica e poesia sufi. Percussionista poliedrico con una solida formazione classica e contemporanea, Lorenzo D’Erasmo fin dalla giovane età si interessa alla musica del ‘900 collaborando con vari ensemble come MDI ensemble, Sentieri selvaggi e Divertimento Ensemble. Negli ultimi anni ha sviluppato lo studio dei tamburi a cornice, approfondendo i repertori di riferimento dello strumento, quali il repertorio turco/arabo, quello mediterraneo fino ad arrivare a uno studio profondo del repertorio e l’interpretazione della musica antica.

 

Alle 18.30 segue Ciro Longobardi, pianista, che si dedica da più di quindici anni allo studio e alla diffusione del repertorio e dei linguaggi musicali moderni e contemporanei. Finalista e miglior pianista presso il Concorso Gaudeamus di Rotterdam nel 1994, nello stesso anno vince il Kranichsteiner Musikpreis nell’ambito del 37° Ferienkurse für Neue Musik di Darmstadt. Ha suonato come solista e camerista per le maggiori istituzioni concertistiche italiane e internazionali. Numerosi i riconoscimenti ricevuti per i suoi dischi, tra cui il Premio Abbiati del Disco – il più importante premio della critica italiana – assegnato alla sua registrazione integrale del Catalogue d’Oiseaux di Olivier Messiaen (Piano Classics) come migliore pubblicazione di repertorio solistico 2018-19. Nel triennio 2020-22 ha presentato l’integrale della musica per pianoforte solo di Olivier Messiaen in 5 concerti per il Festival Aperto di Reggio Emilia. Appassionato di improvvisazione, partecipa frequentemente a progetti di musica creativa sia a titolo personale sia come membro del collettivo partenopeo Dissonanzen.

 

La settima edizione di Forlì Open Music si chiude alle 19.30, con un trio di classe assoluta, composto da Ingrid Laubrock ai sassofoni, Brandon Lopez al basso e Tom Rainey alla batteria. Ingrid Laubrock e Tom Rainey, coppia artistica e nella vita, hanno sviluppato un rapporto e una connessione profondi, lavorando in gruppi più ampi l’uno accanto all’altra, ma anche in un duo che è diventato una delle loro vie d’espressione più potenti. Laubrock, ancia di origine tedesca, è diventata una delle musiciste più ambiziose della scena newyorkese, alla continua ricerca di nuovi espedienti compositivi per contestualizzare ulteriormente le sue doti improvvisative, mentre Rainey – un veterano che ha lavorato con iconoclasti come Tim Berne e tradizionalisti come Kenny Werner – è quel tipo di musicista che trova la sua strada in ogni contesto, migliorando abitualmente tutto ciò di cui fa parte. Qualche anno fa, hanno iniziato a lavorare con il giovane bassista portoricano Brandon Lopez, una figura di potenza e curiosità irrequieta, già collaboratore di musicisti come Dave Liebman, Zeena Parkins e John Zorn. L’album di debutto del trio multigenerazionale, “No Es La Playa”, del 2022, è il prodotto di un’improvvisazione libera e bloccata e il contesto più forte per il gioco fuori misura di Lopez. I musicisti operano alla pari, spingendosi l’un l’altro e tenendo sotto controllo gli eccessi. Il risultato di tutto ciò è un album dai suoni splendidi ed estremamente ascoltabili, pur essendo musicalmente e tecnicamente molto complessi.

La settima edizione di Forlì Open Music è organizzata da Area Sismica in collaborazione con il Liceo Musicale Canova e l’Istituto Musicale Masini e il sostegno del MiBAC, della Regione Emilia Romagna, del Comune di Forlì, della Fondazione Cassa di Risparmio di Forlì e della Fondazione Masini.

 

Ingresso

Eventi all’Istituto Masini: ingresso libero.

Eventi all’Area Sismica: ingresso €20/giorno – €30 entrambe le giornate

 

Area Sismica è un circolo Arci. L’ingresso è riservato ai soci.

È possibile tesserarsi online a questo link: https://portale.arci.it/preadesione/areasismica/

 

 

Informazioni

www.areasismica.it

www.facebook.com/areasismica/

 

Informazione equidistante ed imparziale, che offre voce a tutte le fonti di informazione

Advertisement
Articolo precedenteResoconto della XXVIesima edizione del Festival Internazionale di Cinema e Televisione
Articolo successivoPioneers of the late 90s/early 2000s legendary emo scene, Time Spent Driving, Releasing Upcoming LP “Estrangers” On November 3rd

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui