DICHIARAZIONE SULLA PAUSA UMANITARIA DI QUATTRO GIORNI A GAZA
Azione contro la Fame chiede un cessate il fuoco duraturo per continuare la sua risposta umanitaria
e raggiungere le persone in difficoltà
24 novembre 2023. Azione contro la Fame accoglie con favore i passi avanti fatti per garantire il rilascio degli ostaggi israeliani e stranieri detenuti a Gaza e il rilascio dei prigionieri palestinesi detenuti in Israele.
La nostra organizzazione, presente nell’area dal 2005, conosce i bisogni umanitari più urgenti e necessari a Gaza e sostiene che una pausa umanitaria di quattro giorni è del tutto insufficiente per lanciare una risposta umanitaria significativa e di dimensioni tali da soddisfare i bisogni della popolazione.
Le nostre squadre continuano a lavorare instancabilmente per consegnare gli aiuti umanitari, nonostante l’insicurezza, le scarse comunicazioni, la mancanza di carburante e la diminuzione delle scorte nel mercato locale.
Abbiamo collaborato con i fornitori locali all’interno di Gaza per distribuire aiuti come acqua, cibo, prodotti per l’igiene, pannolini, coperte e materassi nel modo più efficiente e rapido possibile. E soprattutto per assicurarci che raggiungessero le persone che ne hanno veramente bisogno.
Le nostre squadre sono pronte a incrementare la risposta, poiché i bisogni sono critici, ma un cessate il fuoco prolungato è essenziale per raggiungere questo obiettivo, in quanto è l’unico modo per proteggere tutti i civili, proteggere le infrastrutture essenziali e garantire una risposta umanitaria sicura, prolungata e adeguata ai bisogni.
Dichiarazione sulla pausa umanitaria di quattro giorni a Gaza
In pratica, per consentire una risposta umanitaria adeguata ai bisogni di Gaza, devono essere realizzate le seguenti condizioni:
- la cessazione, duratura e sostenibile, di tutte le violenze, in tutta la Striscia di Gaza, incluso il nord di Gaza, in Cisgiordania e in Israele;
- il movimento senza ostacoli e incontrastato di forniture umanitarie a Gaza, comprese tutte le forniture essenziali per la riabilitazione, il funzionamento e la manutenzione delle infrastrutture vitali per la sopravvivenza della popolazione, compresi l’acqua e i servizi igienico-sanitari;
- il movimento sicuro, senza ostacoli, e garantito del personale umanitario in ingresso, uscita, e dentro Gaza;
- il movimento e assembramento dei civili senza ostacoli e sicuro per l’accesso agli aiuti e ai servizi umanitari;
- l’evacuazione di malati e feriti all’interno o all’esterno del territorio, con garanzie del diritto al ritorno;
- il passaggio sicuro per i civili che desiderano evacuare, all’interno o all’esterno del territorio, con garanzie del diritto al ritorno;
- continuare a fare progressi per garantire il rilascio degli ostaggi a Gaza e il loro giusto trattamento durante la prigionia;
- la riapertura dei valichi di frontiera di Erez e Kerem Shalom per le forniture umanitarie;
- la riapertura della terza conduttura idrica fornita da Israele;
- il ricollegamento delle linee elettriche israeliane a Gaza;
- l’ingresso di scorte di carburante sufficienti per l’intera risposta umanitaria;
- l’accordo tra le parti in conflitto su un meccanismo di monitoraggio e verifica per controllare e fare rapporto pubblicamente al Consiglio di Sicurezza sull’implementazione delle pause prolungate.
CHI È AZIONE CONTRO LA FAME | www.azionecontrolafame.it
Azione contro la Fame è un’organizzazione umanitaria internazionale che crede che ogni persona ha diritto a una vita libera dalla fame.
Specialisti da oltre 40 anni, prevediamo fame e malnutrizione, ne curiamo gli effetti e preveniamo le cause.
Siamo in prima linea in 55 paesi del mondo per salvare la vita dei bambini malnutriti e rafforzare la resilienza delle famiglie con cibo, acqua, salute e formazione.
Guidiamo con determinazione la lotta globale alla fame, introducendo innovazioni che creano progresso, lavorando in collaborazione con le comunità locali, mobilitando persone e governi, per realizzare un cambiamento sostenibile.
Ogni anno aiutiamo 28 milioni di persone.