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“No, senza amor di Patria non si può vivere”

Celebrato l’80° anniversario della morte
del messinese maggiore f. Attilio Gasparro

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Ammirato dai suoi carnefici per tanto sprezzo della morte e per la completa dedizione alla Patria e alla legge dell’Onore.

 

 

 

Il maggiore Attilio Gasparro, medaglia d’oro al V. M., nato a Messina nel 1904 da antica e illustre famiglia, è stato ricordato nell’80° anniversario della morte avvenuta nel luglio del 1943 in Grecia mentre era al comando di un battaglione mobile di circa 300 uomini. Caduto nelle mani di guerriglieri, fu condannato a morte ed affrontò con coraggio la fucilazione rifiutando l’offerta della grazia propostagli dal capo dei ribelli a patto che passasse al nemico. La cerimonia commemorativa si è svolta nell’arco di una giornata, in tre momenti: quello della deposizione della corona d’alloro al monumento dell’eroe al cimitero monumentale di Messina, mentre il picchetto d’onore del V Reggimento f.“Aosta” suonava il silenzio; la scopertura della targa sulla facciata della sede dell’Unuci (Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia), sezione di Messina, presieduta dal generale di brigata Giuseppe Briguglio, e intitolata da sempre al maggiore Gasparro, e successivamente un convegno nella stessa sede di viale Europa che l’Unuci condivide con  la Federazione provinciale dell’Istituto del Nastro Azzurro presieduta dal prof. Biagio Ricciardi, già ufficiale medico della Marina Militare. Hanno fortemente voluto la cerimonia, l’Unuci, la Federazione N. A. e l’Associazione nazionale combattenti e reduci, sezione di Messina, presieduta dal maggiore di Fanteria Vincenzo Randazzo, che è anche consigliere nazionale.

Presenti autorità civili e militari: l’ammiraglio Santi Giacomo Le Grottaglie, delegato della prefetta Cosima Di Stani, socia onoraria della Federazione provinciale del Nastro Azzurro, gli assessori Salvatore Mondello ed Enzo Caruso in rappresentanza del Sindaco; il vice questore aggiunto Giuseppe Sofia in rappresentanza del questore Gabriella Ioppolo. Presenti anche il I°   Luogotenente Maurizio Bertolo in rappresentanza del 6° Reparto Comando Supporti Tattici “Aosta”; il tenente Gdf Sabatino Battaglia e il maresciallo Federica Cuccurese in rappresentanza del Comando provinciale Gdf; il maggiore Marcello Savastano in rappresentanza del comandante interregionale dei carabinieri, generale di corpo d’armata Giovanni Truglio; il cap di vascello Bruno Viafora, comandante del Nucleo Supporto logistico M. M., il ten. colonnello Attilio Vitale in rappresentanza del generale di brigata Maurizio Taffuri, comandante della Brigata meccanizzata “Aosta”, e del colonnello Antonio Laudando, comandante del 5° reggimento fanteria “Aosta”; il luogotenente gdf Giuseppe Caristi, medaglia d’argento V. M. e il consigliere provinciale Nastro Azzurro, ten. colonnello gdf Letterio Sciliberto, che ha collaborato fattivamente per la riuscita dei momenti celebrativi; le rappresentanti delle Infermiere della CRI, sorelle Santa Pandolfino, Francesca Geria e Aragona; i vigili del fuoco, ing. Gaetano Muratore e ing. Francesco Lello, in rappresentanza del comandante provinciale V. F., ing. Felice Iracà; l’ispettore ripartimentale delle foreste di Messina Giovanni Cavallaro e il dirigente tecnico della forestale Arch.  Gustavo Lampi.

La direttrice della biblioteca regionale universitaria, dottoressa Tommasa Siragusa, ha delegato a rappresentarla il sig. Francesco Centorrino.

Ai tre momenti della cerimonia ha partecipato, insieme ad altri congiunti (fra cui l’architetto Massimo Lo Curzio, progettista del monumento e della croce simbolica che lo affianca) la figlia dell’eroe, prof. Giulia Gasparro. Tenera la sua testimonianza sul grande valore dell’uomo non meno importante di quello del soldato. Presenti anche le proff. Cinzia Cigni e Gugliandolo del liceo Bisazza che l’eroe frequentò nell’anno scolastico 1923-24 conseguendo il diploma. Ha moderato il convegno la vicepresidente della federazione, la giornalista, prof. Anna Maria Crisafulli Sartori. Toccante la motivazione, letta dal generale Briguglio, con la quale il Governo Italiano del 1946 concesse all’eroe la medaglia d’ oro al V. M. alla memoria: «Comandante di una colonna mobile impegnata in azione di contro guerriglia con abilità e coraggio si impose in ogni circostanza al nemico superiore per forze e per mezzi che impegnò, poi, in aspro combattimento, resistendo eroicamente. Catturato e condannato a morte da un Tribunale di ribelli, ferito nella esecuzione che seguì a breve intervallo la sentenza, dileggiò i suoi carnefici rifiutando sdegnosamente la mano che il capo dei ribelli ammirato di tanto sprezzo per la morte, gli tendeva. Morì come visse, ardente, fiero, irremovibile nella sua completa dedizione alla Patria e alla legge dell’onore … Pelepponeso luglio 1943”.

Apprezzato l’intervento del prof. Ricciardi che, con l’ausilio di diapositive, ha illustrato le imprese eroiche dei nostri soldati, che hanno meritato la medaglia d’oro per aver immolato la propria vita alla patria.

Il maggiore Randazzo che è anche autore di un bel libro sui decorati al V. M. di Messina e provincia,  ha portato il saluto del presidente Nazionale, prof. Antoni Landi, e si è soffermato sulla storia dell’Associazione nazionale combattenti sorta dopo la fine della prima guerra mondiale ed eretta ad Ente morale nel 1923. Scopo principale – ha aggiunto – è l’assistenza ai reduci dell’ultima guerra mondiale e delle loro famiglie. Le sezioni dei combattenti si sono sempre impegnate nella realizzazione dei monumenti ai caduti e a tutt’oggi vigilano perché vengano curati. Particolarmente intensa l’attività di quest’anno della Federazione provinciale che oggi conta otto sezioni.

L’interessante relazione dello storico, prof. Francesco Cuva (assente per motivi di salute), che ha ricostruito, sulla base di documenti d’archivio e privati, la tragica esperienza di Gasparro, è stata letta dal presidente della sezione Combattenti e Reduci di Mistretta, Lirio Di Salvo, assistente capo della Polizia penitenziaria. “Lo scrittore Cuva – ha commentato la prof. Crisafulli – attraverso la sua ricerca condotta su materiale prezioso d’archivio, ci consegna una sorta di diorama che, per la ricchezza dei dettagli e per il dinamismo delle scenografie realistiche, ci dà il senso dell’epoca trascorsa e del valore dei nostri soldati”.

La serata è stata allietata da brani di Vivaldi, Morricone, Lovland e Monti, eseguiti dal Maestro, prof. Saverio Gabrielli, violinista trentino dal prestigioso curriculum internazionale.

A conclusione dell’incontro, il presidente Ricciardi ha consegnato il tesserino e il distintivo ai nuovi soci della Federazione, tutti meritevoli di grande considerazione, come ha evidenziato nelle motivazioni lo stesso presidente: Luogotenente E.I. Tramat, Vincenzo Ricciardi,  con il suo esemplare comportamento, ha ravvivato il ricordo degli eroismi compiuti dalla Brigata Meccanizzata “Aosta” redigendo un “Albo d’Oro” alla elevazione del sentimento di Patria, con riferimento specifico ai Decorati e alle loro Campagne di Guerra dal 1831 ad oggi. Marco Sciliberto, studioso di Storia patria, della città di Messina e dell’eroicità di cittadini decorati al valor militare. Sta collaborando con l’Ente Morale peloritano alla ricostruzione storica del valore militare dei tumulati presso i vari Sacrari. Leonardo Filograno: poliziotto appassionato della storia del valore militare. Prof. Michele La Spada, chirurgo vascolare, figlio della Medaglia d’Argento al valor militare, pilota di bombardiere della II guerra mondiale. Prof. Enrico Nastro Siniscalchi, ufficiale medico Riserva Navale, chirurgo maxillo – facciale, interessato a nobilitare con la propria adesione all’Istituto del Nastro Azzurro il segno del valore e la propria passione per le leggi dell’onore e del dovere.

 

Attestati di anzianità di iscrizione all’Unuci sono stati attribuiti dal generale Briguglio ai soci che possono vantare dai cinquanta ai sessant’anni di vita associativa. Il maggiore Randazzo ha, infine, consegnato al dott. Giuseppe Trovatello un attestato di benemerenza.

(a.m.c.s.)

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