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EDITORIALE

 

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“Uno degli aspetti più importanti nell’essere un designer è quello di rendere le persone felici.” Lo ha dichiarato in un’intervista Naoto Fukasawa (1956), uno dei maestri del design giapponese che oggi dirige il Nihon Mingeikan (il museo delle arti popolari giapponesi), aperto a Tokyo nel 1936 grazie al lavoro del letterato e filosofo delle religioni Soetsu Yanagi.

Conosciuto anche come Yanagi Muneyoshi (1899 – 1961), Soetsu Yanagi è il fondatore del movimento Mingei – letteralmente “artigianato popolare o comune” – secondo il quale gli oggetti d’uso realizzati dalla gente sono “al di là della bellezza e della bruttezza”. La sua passione per queste creazioni nasce nei primi anni del Novecento grazie alla scoperta della ceramica coreana della dinastia Joseon, che lo porterà nel 1924 a fondare un primo museo di arti popolari in Corea. Forte di quell’esperienza, Soetsu rivolge allora la sua attenzione all’arte popolare giapponese, a opere “anonime, prodotte a mano, poco costose, usate dal popolo, funzionali e rappresentative della regione in cui vengono prodotte”. Oggi la collezione del Nihon Mingeikan comprende circa 17.000 oggetti antichi e recenti provenienti dal Giappone e da altri Paesi, ceramiche, oggetti in legno, kimono, tessuti e perle di vetro, oggetti che, come dichiara Fukasawa, dimostrano come in Giappone “la Bellezza è nella vita di tutti i giorni”. Perfettamente in linea con l’eredità di Soetsu Yanagi, Naoto Fukasawa ritiene che per un designer sia dunque molto più interessante disegnare un bicchiere piuttosto che una bottiglia dalla forma inusuale per una famosa etichetta di vini: “la mia principale ambizione è esaltare ciò che è ordinario”, essere “normali” ma “speciali”.

 

In questa centotrentaquattresima edizione di TELESCOPE, la nostra newsletter settimanale dedicata ai progetti e alle istituzioni culturali di cui siamo portavoce, nella sezione dedicata ai RACCONTI trovate un testo della giornalista e critica fotografica Francesca Orsi dedicato alla mostra Xylon – Acquarelli, pitture, libri e poesie di André Butzer, in corso alla galleria Gió Marconi di Milano; un estratto del testo dello storico dell’arte Massimo Belli, dedicato all’opera di Conrad Marca-Relli, parte del catalogo della mostra Conrad Marca-Relli – Il Maestro Irascibile ospitata da Galleria Mattia De Luca di Roma nel 2021; un racconto della giornalista culturale Micol De Pas dedicato al film Infinito. L’universo di Luigi Ghirri, sostenuto da Marazzi, che omaggia il fotografo emiliano a trent’anni dalla scomparsa, e che è stato appena presentato all’interno della decima edizione di Milano Design Film Festival.

Nella parte dedicata ai VIDEO trovate un affascinante racconto di come Factum Foundation, in collaborazione con il team 3D di Factum Arte, ha creato cinque ricreazioni fisiche di oggetti disegnati da Giulio Romano in occasione della mostra Giulio Romano. La forza delle cose in corso a Palazzo Te a Mantova; accanto a questa un video dedicato a R.U.? (self-portrait) di Ruth Beraha, opera esposta all’interno della mostra La Collezione Impermanente #3.0 in corso alla GAMeC di Bergamo.

Tra gli EXTRA trovate l’incontro RE-THINK THE CITY. Dibattito e progetti di arte pubblica per la valorizzazione della città, presentato dalla Fondazione Arnaldo Pomodoro; il nuovo progetto di Alessandro Sciarroni, DREAM, al Festival d’Automne a Parigi; e la nuova mostra di Palazzo Bentivoglio a Bologna, Patrick Procktor. A View From a Window, dedicata all’artista inglese scomparso nel 2003.

Conclude il numero un nuovo BONUS TRACK, che questa settimana è dedicato a MERAVIGLIA SENZA TEMPO, il nuovo podcast di Galleria Borghese dedicato alla mostra Meraviglia senza tempo. Pittura su pietra a Roma tra Cinquecento e Seicento.

 

 

Lo staff di Lara Facco P&C

#TeamLara

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