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IL PUNTO   n. 948 del 29 marzo 2024

di MARCO ZACCHERA 

 

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Per scrivermi o contattarmi:  marco.zacchera@libero.it

Numeri arretrati sul mio sito www.marcozacchera.it

 

Sommario: Crescono le preoccupazioni per i conflitti nel mondo in un incrocio di reciproche provocazioni, tanto a rimetterci è sempre la povera gente, non certo i “big” del pianeta.

Tra di essi i presidenti americani Biden, Obama e Clinton riuniti insieme a una cena di gala per recuperare fondi al partito Democratico. Presenti una serie di vip del mondo dello spettacolo, la quota di partecipazione alla cena per i tavoli “top” andava dai 250.000 ai 500.000 dollari a testa, una foto per essere ritratti tra i tre presidenti costava “solo” 100.000 euro. Nella stessa sera Trump partecipava alla veglia funebre per un poliziotto di New York di 31 anni ammazzato da un pregiudicato che aveva subito 21 arresti, ma era in giro appena rilasciato. Non c’è dubbio su chi nella serata abbia  raccolto più soldi, ma secondo voi chi ha raccolto più voti? Segue, oltre a note locali, una riflessione sul Ramadan come è vissuto nella scuola di Pioltello.

 

VERBANIA ASSURDITA’ 1: DIVISI SI PERDE

Non fa tempo il centro-sinistra a dividersi dopo le primarie PD che il centro-destra si spacca clamorosamente a Verbania in vista delle elezioni comunali. Dopo la già da lungo tempo annunciata candidatura del “civico” arch. Giandomenico Albertella (che era stato già più o meno ufficialmente sostenuta da FdI e Lega) si aggiunge ora la candidatura dell’avv. Mirella Cristina, già deputata di Forza Italia, cui dovranno unirsi volenti o nolenti anche Lega e FdI per intervenuti accordi romani. Terzo candidato “di area” Michael Immovilli, per la gioia della sinistra che peraltro ancora non sa quanti candidati schiererà alla partenza. Morale: credo che il centro-destra subirà – diviso – una sconfitta annunciata, perdendo una occasione d’oro per vincere e riconsegnando la città al PD di Riccardo Brezza.

Congratulazioni vivissime per questa fantastica strategia dell’auto-distruzione, con l’amarezza di prendere atto che nel 2024 si impongono ancora candidati dall’alto – al di là del valore delle persone – senza minimamente verificare ed ascoltare le situazioni locali. E’davvero uno strano concetto di democrazia.

 

VERBANIA ASSURDITA 2: ABBIAMO  IL CLIMA PEGGIORE D’ITALIA

Se siamo a tavola in due e tu mangi un pollo intero mentre io resto a digiuno, statisticamente ne abbiamo comunque mangiato metà per uno. Un assurdo, così come le statistiche pubblicate dal “Il Sole 24 Ore” secondo cui il clima di Verbania è – insieme a Como, Varese e Belluno – il peggiore d’Italia.

L’idiozia è basata sul fatto “scientifico ed ambientale” che in 10 anni ci sarebbero stati in città 90 giorni in cui è piovuto più di 4 cm. di acqua in una fascia di 6 ore.

Tanto basta perché il clima di Verbania sia considerato pessimo, “estremo” e peggiore di tante città italiane magari soffocate nel caldo, nello smog o immerse nella nebbia.

Che a Verbania ci siano temperature miti in estate come in inverno per la presenza del Lago Maggiore, ri respira aria buona e non inquinata tanto che la citta è da due secoli un luogo di villeggiatura e soggiorno internazionale (con circa un milione di presenze turistiche all’anno) non conta: l’importante  èpoter  sostenere che “Non c’è alternativa a continuare l’azione per il clima. Ciò che è importante, però, è assicurarsi di prendere in considerazione tanto le preoccupazioni degli europei sul cambiamento climatico quanto quelle sui rischi per la competitività e su come questo influisce sulle loro vite”, sottolinea il commissario europeo per l’azione climatica, Wopke Hoekstra commentando la statistica del giornale.

Il che vi dice tutto – e  conferma – l’idiozia totale imperversante a Bruxelles e dintorni dove il clima è ovviamente migliore (??) che sul Lago Maggiore.

Ma basta, per favore, con queste cretinate!!

 

RAMADAN A  PIOLTELLO

Come prevedibile, la decisione di chiudere l’Istituto comprensoriale Iqbhal Masih di Pioltello per festeggiare la fine del Ramadan (che quest’anno sarà il 10 aprile) ha scatenato molte polemiche.

Per il dirigente scolastico della scuola, Alessandro Fanfoni, “I bambini di fede islamica  sono la maggioranza e non possiamo chiudere gli occhi davanti a questi numeri e alla realtà”. Seconda la sindaco PD di Pioltello (36.000 abitanti, alla periferia di Milano), Ivonne Cosciotti, la chiusura “E’ un atto di civiltà” mentre contro la chiusura si schierano la Lega, da Salvini alla eurodeputata leghista Silvia Sardone (“Una decisione preoccupante, un precedente particolarmente rilevante”).

Il consiglio d’Istituto, confermata la decisione all’unanimità (Possibile, c’ era davvero libertà di voto?) chiede ora una visita “riparatrice” di Mattarella.

Al di là della cronaca c’è una riflessione più profonda legata alla decisione di Pioltello ovvero l’evidente progressivo scivolamento verso una società non solo interetnica ed interconfessionale, ma dove alcuni valori fondanti della “nostra” comunità – di cui uno è l’aspetto religioso – si stemperano mentre questo non avviene per quella islamica che proprio dalla sua auto-chiusura verso l’esterno e nell’ambiguità in cui la si lascia continuare trova la sua forza di coesione.

Facciamoci però anche una seria autocritica: noi cristiani facciamo poco o nulla per difendere i nostri principi e magari farli capire agli islamici, anche se loro comunque di solito li rifiutano. Noi siamo “aperti”, poi – quando si decidono passi come quello del 10 aprile – da una parte ci si mostra indignati mentre l’altra parte parla di “civiltà”. Usciamo però dagli schemi e chiediamoci seriamente – per una volta – quali siano i valori fondanti in cui crediamo senza le solite superficialità!

La scuola Iqbbhal Masih, per esempio, ne è una conferma: demagogicamente la scuola è dedicata ad un giovane attivista contro la violenza del lavoro minorile, ma la comunità islamica che la frequenta non si è mai espressa, per esempio, sulle violenze domestiche ai danni dalle minori che non accettano le scelte loro imposte: perché nessuno solleva questo aspetto?

Sarà quindi anche vero che a Pioltello ci sono molti ragazzi di famiglie musulmane. ma tante di loro non sono osservanti e comunque la fine del Ramadan è prima di tutto una festa, una ricorrenza, così come tutti – atei compresi – festeggiano ad esempio l’Immacolata l’8 dicembre con un giorno di vacanza – ottimo per il “ponte” di Sant’Ambrogio – anche se non sono minimamente credenti, non partecipano quel giorno ad alcun evento religioso e di sant’Ambrogio non sanno neppure il secolo in cui è vissuto.

Di più, perché nella scuola di Pioltello allora gli alunni musulmani restano a casa per le vacanze di Natale o di Pasqua? Anche questa è una totale ipocrisia visto che non li celebrano, ma è proprio così che si crea un progressivo, lento ma costante cedere il terreno sul piano della identità che per molti è fatale, normale o addirittura “segno di civiltà” come sostiene la sindaco PD di Pioltello, ma per altri no e questo (ben al di fuori dei tornaconti elettorali), deve essere a base di una revisione critica di come vengono progressivamente cancellati i nostri valori comuni.

Guardiamoci intorno con serenità: non serve ghettizzare, anzi, ma è ben strano che da una parte si invochi una società “laica” ed integrata e poi si favoriscano in qualche modo connotati sociali che identificano la diversità, con lo sfaldamento conseguente, appunto, dei caratteri identificanti di una comunità preesistente.

Esempi? Permettere il velo integrale anche se l’essere riconoscibili è obbligo di legge e nessuno ricorda con chiarezza e pubblicamente che un musulmano non può – se è coerente – integrarsi fino in fondo in Europa perché se accetta davvero il suo credo religioso si mette automaticamente in contrasto con le alcune nostre leggi, dal diritto penale a quello di famiglia.

Questo aspetto è sempre tenuto oscuro e nascosto perchè “politicamente scorretto” e quindi non se ne parla mai, eppure prima o poi andrà pur posto: come può una persona sinceramente islamica giurare fedeltà alla Costituzione e alle leggi dello stato italiano se hanno principi diversi dalla sua fede?

Ricordiamoci che se un cristiano vive in un paese islamico deve adeguarsi alle leggi del paese ospite, non può osservare le proprie se non nell’intimo della sua coscienza. Questo perché quel paese vuole tutelare e difendere la propria identità, mentre da noi si sostiene progressivamente l’esatto contrario.

Non ho la presunzione di sostenere cosa sia giusto o sbagliato, certo non ci si può poi lamentare per le conseguenti mille problematiche che nascono e crescono nel nostro paese proprio per questa incoerenza ed ipocrisia di fondo, questo rinvio continuo di chiarezza soprattutto nei confronti della comunità musulmana che – anche dal caso di Pioltello – alla fine passa addirittura per “vittima” anche se regolarmente ottiene poi quello che vuole.

 

UN SALUTO A TUTTI E BUONA PASQUA                    MARCO ZACCHERA

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