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Con l’interrogazione pubblicata dal Senato il 27 maggio scorso, ho chiesto al ministro Franceschini se: “in considerazione delle gravi inadempienze della Regione Siciliana riguardo ai compiti costituzionali di tutela del patrimonio culturale delegati dallo Stato con i decreti presidenziali nn. 635 e 637 del 1975, non reputi necessario richiedere urgentemente al Governo che eserciti il potere sostitutivo previsto dall’articolo 120 della Costituzione, al fine di ripristinare l’assetto istituzionale legale degli organi regionali di tutela”. Gli ho inoltre domandato: “se non intenda ripristinare l’unitarietà giuridica del sistema di tutela su tutto il territorio italiano, in modo che il patrimonio culturale della Nazione conservato nei territori siciliani torni a godere della cura istituzionale che solo Organi tecnico-scientifici di tutela autonomi dal potere esecutivo, dotati di personale con elevate competenze professionali specialistiche e di adeguati investimenti pubblici, possono assicurare, e per restituire la dignità del proprio ruolo pubblico ai professionisti dei beni culturali in servizio presso le Istituzioni di tutela siciliane.” La materia è scottante e di strettissima attualità, come dimostrano anche le gravi notizie che giungono da Siracusa in merito alla parziale distruzione della vegetazione perpetrata nella Neapolis in nome di una malintesa valorizzazione, silente il soprintendente Martinez, per realizzare (senza la preventiva autorizzazione paesaggistica) un teatro da 2000 posti che rischia di compromettere irreparabilmente lo stato dei luoghi a fini meramente consumistici.

 

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Margherita Corrado (Senato, AC) – Commissione Cultura

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