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ZERMEN DI FELTRE. MONS. LINO MOTTES: UN APOSTOLATO SOLIDO E STRAORDINARIAMENTE  FERACE !

Oggi, 5 luglio 2022, l’intero paese e  molti altri limitrofi, ma anche parte della città, hanno voluto suggellare attraverso la celebrazione di una Santa Messa da parte del Vescovo di Belluno-Feltre, Mons. Renato Marangoni ed altri sacerdoti, nonché, ovviamente da  Mons. Lino Mottes, Parroco di Zermen,  il sessantanovesimo anno di apostolato di un sacerdote, don Lino, verso il quale è stato tributato un dovuto, sincero, sentito ed unanime riconoscimento per il lavoro svolto in tanti anni non solo qui a Zermen, ma anche  come Parroco di Belluno,  e nella arcidiaconale di Agordo.

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Introdotto dal suono  dell’organo con il canto   “Laudato sii,  o mi’ Signore ”  da parte di un eccellente coro a due,  il Vescovo, richiamandosi subito a detto canto, ha fatto un prezioso excursus sulla statura intelligente e ricca del festeggiato, citando espressioni suggestive che non potevano non essere indirizzate all’opera svolta da parte di don Lino, come  “un ricamo che non si scioglie”, ed ancora “lo stupore della fede” e diversi altri “memento” che fanno riflettere sugli impegni del cristiano.

La Messa, concelebrata da altri Parroci, è stata oggetto di grande attenzione che si avvertiva dal silenzio assoluto dei numerosi presenti, a cui, verso la fine, si sono aggiunte parole di ringraziamento anche da parte di alcuni fedeli alla solenne cerimonia. Ovviamente, non sono mancati momenti di commozione, particolarmente appalesatisi da quanto don Lino ha detto ai suoi parrocchiani ai quali ha chiesto “scusa” per eventuali mancanze che, a nostro avviso, non ci sono mai state, anzi !!!

Al termine della Messa, a cui ha fatto seguito poi un partecipato rinfresco (v.foto), lo scrivente ha cercato di interpretare il pensiero dell’intera Comunità, raccogliendo  il pensiero di chi mi ha preceduto nel ringraziare il festeggiato quasi 93enne,  rivolgendosi al Vescovo e a don Lino con le seguenti parole:

Caro don Renato,

so che Lei ama essere chiamato così piuttosto che Sua Eccellenza, e ciò mi rende più  immediato il rapporto amichevole con Lei  stante la nostra conoscenza in diversi contesti laico-religiosi, in primis per festeggiare il patrono dei giornalisti  dove ho conosciuto ed apprezzato  appunto anche questa Sua semplicità. Prima di entrare nello spirito di questa Sua apprezzata visita, vorrei lasciarmi andare a qualche preambolo, frivolo per quanto mi riguarda personalmente, e molto serio quando mi riferisco al nostro don Lino.

In questo felice incontro di questa sera, che io ritengo idealmente partecipato anche da… San Francesco di Sales in quanto ci sono forti addentellati anche con il nostro Parroco di Zermen, nella sua veste di scrittore, storico, letterato ecc., sacerdote  che stiamo ora a festeggiare, una persona esemplare che, insieme con i fedeli di Zermen, mi  “sopporta” come organista da quando è stato assegnato a questa bellissima Parrocchia  durante le Sante Messe domenicali e non, mi verrebbe da ipotizzare in sordina anche una mia uscita come organista stante i miei anni di poco inferiori a quelli di don Lino… trattandosi di dicotomia fra me e don Lino forse la più anziana della provincia quanto a funzioni.

La notizia seria che Lei viene a suggellare durante questa visita non può che lasciarci tutti impreparati a riceverla, come una notizia non voluta,  anche se, dovremo oggettivamente  farcene una ragione:  Don Lino infatti, lo dice chi gli è stato da sempre molto vicino, era diventato per noi un icona destinata a restare per sempre, tanto da  ipotizzare, stante le sue immense risorse, che egli avrebbe continuato a celebrare la santa Messa “in perpetuum”, in aggiunta a tanto altro.

Arrogandomi in questo momento la presunzione di rappresentare la Comunità di Zermen, ma anche di fuori Zermen, voglio ringraziarLa della Sua presenza, anticipandoLe che, senza nulla togliere ai Parroci che l’hanno preceduto e per i quali ho pure accompagnato le funzioni con lo stesso spirito, don Lino  ha dato reviviscenza, in un momento difficile anche per la Chiesa, all’aggregazione socio-religiosa-culturale di questo paese, supportato da una sua singolare  vitalità fisico-culturale malgrado le sue tante… primavere alle spalle, difficili da emulare. E ciò, al punto da far crescere moltissimo questa nostra Comunità che, come tutte le altre, ha sofferto in questi ultimi due-tre anni, come sappiamo.

Caro don Renato, Lei è venuto qui da noi per riconoscere a don Lino il suo fecondo, pregresso ed attuale apostolato, il sessantanovesimo,  proprio in un periodo in cui, come dicevo dianzi, anche la Chiesa ha i suoi forti problemi e noi, in questo momento,  non possiamo fare altro che promuovere ed  avallare in toto l’operato di don Lino che, a quanto mi risulta, non ha mai detto no a qualsiasi richiesta di aiuto, sia nella bella che nella cattiva stagione, in primis non quella di…natura non atmosferica.

Quindi ci uniamo a Lei e a don Lino  con tutto il nostro affetto contando in qualche ulteriore Sua visita in questa frazione di Zermen che, come spesso mi spingo a dire, ha  caratteristiche invidiabili, sia sotto l’aspetto della collaborazione fra tutti, ma anche per le sue risorse culturali,  nonché per l’esistenza di una modesta  Chiesetta che io ho sempre equiparato ad una Basilica.  Del resto, “el Paron Grando”, come  Don Giulio Gaio soleva chiamare il Padreterno,  non avrebbe  mai fatto  distinzioni di “grandezza” … fra la Basilica di San Pietro e la nostra modesta realtà di Zermen, per quanto attiene  allo spirito evangelico.

Grazie ancora, don Renato, e scusandomi della dialettica un po’ confidenziale, ma non per questo meno rispettosa e sincera, non possiamo esimerci dal fare un forte applauso a Lei, ed “in primis” al nostro amato Parroco, don Lino,  al quale, non nascondiamocelo, in questo momento gli dobbiamo sentimenti di immensa gratitudine non avulsa da palese commozione, di cui anche noi qui presenti veniamo fortemente presi, e ciò in aggiunta a qualche  nostra umana comprensibile preoccupazione per il futuro di questa nostra Comunità.

Ergo, un forte applauso !

 

Arnaldo De Porti                                                              Zermen, 5 luglio 2022

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