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L’ammissione da parte del Ministero degli Affari  Esteri  Russo che le manovre militari algerino-russe “Desert Shield 2022” si terranno a Bechar dal 16 al 28 novembre 2023, sono un fatto grave per una serie di ragioni. La prima che questa sia avvenuta pochi giorni dopo la visita a Parigi del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito algerino, generale Saïd CHENGRIHA, si presenta come una risposta all’Occidente, con l’obiettivo di inviare un messaggio sulla natura immutabile delle relazioni e sull’importante grado di cooperazione che caratterizza i legami tra la Federazione Russa e l’ Algeria. Questo dimostra  il dilemma che l’Algeria sta affrontando, cercando di soddisfare le aspettative dell’Occidente e mantenendo intatte le sue relazioni strategiche e storiche con la Russia.

Questa situazione è confermata in particolare dalle visite che Abdelmadjid TEBBOUNE effettuerà il prossimo maggio a Parigi e a Mosca, durante le quali l’Algeria sarà falsamente presentata come un Paese non allineato e che si posiziona in modo equidistante tra i belligeranti internazionali. l passaggio a una fase operativa nelle relazioni militari algerino-russe non è di oggi, poiché dopo che le manovre militari congiunte in Ossezia del Sud nel novembre 2021 hanno conosciuto la partecipazione di un contingente algerino, il mese di settembre 2022 ha registrato la partecipazione di un distaccamento di 100 soldati dell’ANP all’esercitazione “VOSTOK 2022”, organizzata nell’estremo oriente della Russia.E’ vero che negli ultimi due anni sono state organizzate regolarmente esercitazioni militari navali tra i due eserciti. Ma, seppure queste esercitazioni sono un fatto normale nei rapporti tra gli Stati , questa volta possono essere elemento di preoccupazione perchè dimostrano la capacità della Federazione Russa di schierarsi vicino agli interessi occidentali nel Mediterraneo occidentale.

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Dal punto di vista Russo, l ‘Algeria è un fronte avanzato nella sua strategia di confronto militare con l’Occidente, che utilizzerà per dare una portata alla sua forza d’urto, trasformando così il confine algerino-marocchino in una linea di demarcazione tra la zona di influenza occidentale e quella dell’ex Paese socialista. Inoltre, tali manovre contrastano con la narrazione ufficiale dell’Algeria che si proclama come paese non allienato , mentre nei fatti ha assunto una chiara posizione nel nuovo scenario geopolitico, e riafferma le posizioni di coloro che, all’ interno della sfera di potere dell’Algeria , considerano l’allenaza con Mosca un fatto fondante della stessa nazione.

In un momento in cui l’Algeria sta godendo dei dividendi dei suoi contratti energetici con l’Occidente, continua a rafforzare la sua cooperazione militare con Mosca. Questa cooperazione non si limita all’aspetto bilaterale, poiché l’Algeria ha contribuito concretamente a facilitare l’insediamento militare russo nel continente africano.

Occorre quindi fare alcune considerazioni: L’Italia ha abbandonato le forniture di gas provenienti dalla Federazione come mossa per la guerra in Ucraina ed è divenuta, nei fatti, il primo cliente di idrocarburi dell’Algeria . Quest’ultima non solo riafferma, con queste esercitazioni il suo legame con la Federazione Russa ma, nella pratica la guerra in Ucraina viene continuamente finanziata dagli occidentali attraverso l’acquisto di gas in Algeria che , a sua volta è il tra i primi acquirenti della Russia stessa. Se la rinuncia al gas russo è avvenuta in ragione della difesa dell’Ucraina non si spiega come mai continuiamo a importare gas da coloro che sono nei fatti, coloro che continuano la guerra in Ucraiana.

L’italia ha solidi legami con l’Algeria , la stessa indipendenza algerina , è stata compiuta con il ruolo non secondario dell’Italia . Per questo credo che il nostra Nazione debba chiedere l’immediata sospensione delle esercitazioni militari e chiedere in che modo vengono destinati i soldi ricevuti dalla Italia per l’acqusito di idrocarburi. E’ una questione di chiarezza non solo perchè altrimenti di fatto sosteniamo lo sfozo bellico nella guerra Russo/Ucraina ma allo stesso tempo destabilizziamo l’intero nord africa con conseguente aumento dei flussi migratori.L’indipenza algerina era nata per creare una nazione libera, una nazione nuova, occorre che le autorità di questo Paese riprendano in mano lo spirito della rivoluzione algerina e siano veramente indipendenti dall’occididente . E’ un atto di coraggio e riconsocenza verso il movimento di liberazione di questo popolo.

Marco Baratto

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