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Sicilia/Amministrative: Carmelo Palermo candidato sindaco a Poggioreale (Trapani)

Docente del Miur in servizio al Ministero della Cultura, già assessore e vice sindaco, è sostenuto da un’ampia coalizione civica.

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TRAPANI – Carmelo Palermo, 57 anni, docente del Miur, attualmente in servizio al Ministero della Cultura a Roma nell’Ufficio di Diretta Collaborazione del Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, è il candidato sindaco alle prossime amministrative di maggio a Poggioreale, il comune di 1325 abitanti della Valle del Belice, in provincia di Trapani.

Già assessore e vice sindaco, Palermo è sostenuto dalla lista civica «Rinascimento per Poggioreale» espressione di un’ampia coalizione nella quale sono confluiti, oltre ai partiti tradizionali, rappresentanti delle professioni, dell’imprenditoria e dell’associazionismo

«Le forti contrapposizioni politiche di questi ultimi anni – spiega Palermo – impongono come prima cosa un processo di pacificazione sociale; tutti, al di là del risultato delle urne, dovranno poter contribuire alle scelte amministrative.

Dal punto di vista programmatico priorità al sostegno delle attività agricole e alla promozione degli itinerari storico artistici. La vecchia Poggioreale, rimasta in gran parte intatta dopo il terremoto del ’68, non lontana dal celebre Cretto di Burri, con il suo “teatro delle rovine”, è uno straordinario luogo di memoria che ha ispirato registi e scrittori e che pensiamo debba diventare il palcoscenico naturale per progetti legati al cinema, all’arte, al teatro. Da questo punto di vista, la collaborazione con Vittorio Sgarbi ci darà la possibilità di attuare una efficace campagna di promozione».

Ma Poggioreale è anche una piccola comunità con i problemi che sono quelli di tanti comuni del Belice: spopolamento, degrado del patrimonio edilizio pubblico e privato e disoccupazione: «Le politiche sociali avranno maggiori risorse rispetto al passato. Sugli alloggi di edilizia residenziale pubblica penso a un progetto di solidarietà che possa coinvolgere gli immigrati regolari e i profughi ucraini; questi ultimi potrebbero essere una risorsa di manodopera nelle nostre campagne. Ho già incaricato i miei collaboratori di lavorarci».

 

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