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FOTO Uno dei tanti siti per sfollati interni sorti nel Nord Kivu, dove 1,2 milioni di persone sono state costrette a fuggire dalle loro case dal marzo 2022. © UNHCR/Blaise Sanyila
5 maggio 2023

Continua la fuga e crescono i bisogni in Repubblica Democratica del Congo

Questo è un riassunto di ciò che è stato detto da Elizabeth Tan, Direttrice della Protezione Internazionale dell’UNHCR – a cui il testo citato può essere attribuito – durante il briefing stampa di oggi al Palazzo delle Nazioni di Ginevra.

L’UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati, esprime forte preoccupazione per le devastanti conseguenze che gli attacchi ricorrenti dei gruppi armati nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) hanno sugli sfollati e chiede che siano sostenuti con urgenza gli sforzi umanitari. Con 6,2 milioni di sfollati interni e più di 1,3 milioni di congolesi che hanno cercato rifugio in altri Paesi africani, la situazione nella RDC è una delle crisi umanitarie più complesse e di lunga durata del continente.

Nella provincia del Nord Kivu, nella parte orientale della RDC, ben 1,2 milioni di persone sono state costrette a fuggire dalle loro case dal marzo 2022, quando si sono riaccesi gli scontri tra gruppi armati e forze governative. Di conseguenza, centinaia di migliaia di persone si trovano ora in condizioni di vita terribili in rifugi rudimentali intorno al capoluogo della provincia del Nord Kivu, Goma, e nel distretto di Kanyaruchinya, alla sua periferia.

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Nella terza settimana di aprile, alti funzionari dell’UNHCR sono arrivati nel Nord e nel Sud Kivu per ascoltare le voci degli sfollati. Le famiglie desiderano la pace nei loro luoghi d’origine per poter tornare alle loro case e riprendere i loro mezzi di sostentamento.

I siti spontanei per sfollati, a volte situati a pochi chilometri dai fronti del conflitto tra gruppi armati non statali e forze della RDC nel Nord Kivu, offrono una sicurezza relativa alle popolazioni che sono state costrette a fuggire dalla violenza. Alla periferia di Goma e nell’adiacente territorio di Nyiragongo, ben 564.000 persone sono ancora sfollate. La mancanza di infrastrutture e di servizi igienici ha portato a gravi minacce per la salute, come il colera e il morbillo. La stagione dei monsoni degli ultimi mesi ha intensificato la necessità urgente di un riparo adeguato.

A Buchagara, un sito ufficiale per sfollati interni alla periferia di Goma che ospita più di 15.500 persone, gli individui e le famiglie vulnerabili sono ora ospitati in 3.000 rifugi d’emergenza accanto a cucine comunitarie recentemente installate e a infrastrutture idriche e igieniche. Attualmente, i rifugi d’emergenza forniti coprono solo il 3% dei bisogni stimati. Le donne e i giovani sono particolarmente esposti ai rischi di protezione, compresa la violenza di genere. Gli interventi di protezione a sostegno di donne e giovani sono fondamentali per alleviare le loro sofferenze e prevenire abusi e sfruttamento. Gli sfollati del sito di Buchagara hanno chiesto più ripari per chi ne ha bisogno e attività di sostentamento in agricoltura o piccole imprese per alleviare la mancanza di reddito. Un riparo adeguato è fondamentale per ripristinare la sicurezza e la dignità personale.

Anche le conversazioni con le comunità locali ospitanti hanno sottolineato la necessità di un riparo adeguato. Più di 180.000 sfollati sono arrivati di recente nel territorio di Kalehe, decine di migliaia dei quali si sono rifugiati nella città di Minova, a 2 ore di macchina a sud di Goma. Le comunità locali che li ospitano hanno generosamente condiviso le loro limitate risorse con le popolazioni sfollate, ma sono sottoposte a un’enorme pressione.

Nelle ultime settimane, dopo un fragile cessate il fuoco nel Nord Kivu, alcuni sfollati hanno cercato di tornare alle loro case. Tuttavia, molte di queste persone sono motivate dalle condizioni terribili in cui vivono e dalla necessità di accedere alle loro case per coltivare i campi nonostante la continua insicurezza.

L’UNHCR ha potenziato la sua risposta in materia di alloggi, gestione dei siti e protezione, grazie al generoso sostegno della comunità internazionale. Tuttavia, i bisogni sono ingenti. La RDC è una delle situazioni umanitarie più sottofinanziate a livello globale. L’UNHCR ha bisogno di 233 milioni di dollari per rispondere alle esigenze degli sfollati nella RDC quest’anno, ma finora ha ricevuto solo il 15% di questa somma.

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