Il bisogno di introversione
La vocazione segreta del mondo contemporaneo
Dinnanzi a una realtà esteriore che appare sempre più come un luogo sprofondato nel disordine e nella più radicale evanescenza, la vita altrettanto in disordine degli individui sembra orientarsi verso il proprio mondo interno, gli interessi privati, la sfera intima. Su questo “ripiegamento” aleggia presto il sospetto che si tratti di una tendenza all’isolamento, di un ritiro dalla vita sociale, di “narcisismo”. Con un conseguente giudizio di condanna.
Forse però, più che un giudizio, è in gioco qui un pregiudizio culturale, che concepisce l’esistenza solo in termini di relazione con l’esterno e concede alla sua interruzione giusto il tempo per ripristinarla.
Se tuttavia la crisi del nostro modo di vivere fosse irreversibile, il rientro in noi stessi potrebbe far parte di un più profondo bisogno di introversione, quasi il preludio a una nuova, più equilibrata, visione delle cose. Il primo passo con cui il mondo contemporaneo starebbe seguendo il filo della sua più segreta vocazione.
L’autore
Paulo Barone, psichiatra e didatta dell’Associazione italiana di psicologia analitica (AIPA), è Honorary Professor presso il Sanskriti Sanvardhan Institute di Mumbai (India). Nelle nostre edizioni ha pubblicato Lo junghismo (2004) e Il bisogno di introversione (2023).