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17 giugno, giornata mondiale per combattere desertificazione e siccità

 

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Il prossimo 17 giugno si celebra, in tutto il mondo, la “Giornata mondiale delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione e alla siccità”. L’assemblea Generale delle Nazioni Unite, infatti, già dal 1995 ha scelto la data del 17 giugno per celebrare la Giornata Mondiale contro la desertificazione e la siccità. Obiettivo? quello di sensibilizzare e responsabilizzare il mondo intero sull’utilizzo corretto e sostenibile dell’acqua al fine di prevenire la desertificazione e la siccità. Uno studio della “Convenzione delle Nazioni Unite per combattere la desertificazione” (UNCCD) racconta che perdiamo, nel mondo, circa 24 miliardi di tonnellate di terra fertile all’anno, oltre 15 miliardi di alberi all’ora e, circa 1,5 miliardi di soggetti vivono e si sostengono economicamente proprio da terreni che risultano a rischio di desertificazione. Quindi, se ci pensiamo, il problema è serio. Tra le regioni a forte rischio siccità e desertificazione c’è anche la “nostra” Puglia al punto che, con un apposito Decreto del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, è stata dichiarata, lo scorso anno, l’esistenza del carattere di eccezionalità degli eventi calamitosi verificatisi per i danni causati alle produzioni sull’intero territorio agricolo della regione Puglia. Ma, quali sono le principali cause della desertificazione? Il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici sempre più attuali ed evidenti, rappresentano le cause principali della desertificazione cui stiamo andando incontro. Può sembrare paradossale, ma, così come la desertificazione è una causa dei cambiamenti climatici, anche i cambiamenti climatici sono causa della desertificazione; essì, perché, la superficie terrestre, essendo formata da un enorme quanto gigantesco bacino di anidride carbonica, in assenza di piante, di vegetazione, si disperde nell’atmosfera producendo conseguenze infauste sull’aumento delle temperature. Ma, nel contempo, le temperature più elevate e la scarsità delle piogge, fanno si che la superficie terrestre risulti più arida e meno fertile.  I fattori climatici, quindi, sono sicuramente la causa della desertificazione e della siccità così come lo sono i processi chimici, i processi fisici e biologici. E le conseguenze della desertificazione e della siccità potrebbero essere molto gravi, perché, riducendosi le potenzialità naturali dei suoli e la loro conseguente produttività, i contadini sono più inclini ad abbandonare la lavorazione delle terre mortificando la qualità della vita con conseguente emigrazione dei popoli. Ma, cosa possiamo fare per combattere la desertificazione? Sicuramente è importante prevenire la desertificazione impegnandosi tutti per preservare e curare i boschi e le pinete che chi ci ha preceduto ci ha regalato, evitando, anche, di accendere fuochi o tagliare alberi incondizionatamente ed incoerentemente.  La riforestazione, la piantumazione di nuovi alberi, la tutela dei pascoli come delle città, deve rientrare nella nostra cultura per il futuro, cercando di analizzare preventivamente il terreno ed il tipo di colture da impiantare. Anche in città si può e si devono piantare nuovi alberi, certamente dopo un’attento e scrupoloso studio delle potenzialità dell’albero stesso, in considerazione del prevedibile sviluppo radicale e fogliare che deve difendere le nostre vite ed il suolo su cui si abbattono, a volte con violenza, i raggi solari. La piantumazione di nuove alberature, infatti, produce nuove zone di ombra accumulando, e non disperdendo l’umidità utile alle piante stesse. E poi, un più scrupoloso e ponderato uso dell’acqua da parte di tutti noi ci aiuterà a difenderci dalla incombente desertificazione; è necessario ed urgente impegnarsi ad aprire il rubinetto dell’acqua solo quando è necessaria, per richiuderlo subito dopo, serve che ci impegniamo a programmare l’avvio della lavastoviglie e della lavatrice solo quando sono piene, acquistare apparecchiature che consumino poca acqua. Il problema è tanto attuale che, anche Papa Francesco, in uno dei suoi nitidi messaggi, si è soffermato sulla siccità dicendo che: “la Terra è nelle nostre mani. Ma la siccità brucia l’Italia” e “il nostro consumo sfrenato di combustibili fossili e la distruzione delle foreste stanno alzando le temperature e causando grandi siccità” ed il Governo Italiano, per affrontare l’emergenza siccità, ha deciso di nominare addirittura un commissario straordinario con poteri esecutivi; detto, fatto, il veronese Nicola Dell’Acqua è il commissario alla siccità. Quindi? In tanti si muovono! e noi?

 

Cav. Sergio ZUPPARDI

Ambasciatore Europeo del Clima

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