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Peste suina: nuove immagini di Essere Animali mostrano gravi lacune in materia di biosicurezza e di benessere animale nella gestione degli abbattimenti di maiali a Pavia.

 

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Animali abbattuti in maniera inadeguata, sottoposti a una lenta agonia

e gravi carenze igienico-sanitarie e di biosicurezza che possono provocare un’ulteriore diffusione del virus negli allevamenti.

 

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Milano, 7 settembre 2023 – L’associazione Essere Animali ha filmato l’abbattimento di migliaia di maiali in un allevamento in provincia di Pavia dove è stato registrato un focolaio di peste suina. La malattia è presente in Italia dal gennaio 2022 e il primo caso in Lombardia è stato registrato a giugno di quest’anno in una carcassa di cinghiale.

 

La peste suina — che non è pericolosa per l’essere umano, ma che è estremamente letale per i suini — si sta diffondendo molto velocemente anche tra i maiali negli allevamenti nella provincia di Pavia, in una regione, la Lombardia, da cui dipende circa il 50% di tutta la produzione nazionale, vale a dire oltre 4 milioni di animali.

 

Dalle immagini raccolte da Essere Animali emergono chiaramente:

  • Gravi carenze della struttura e di biosicurezza delle procedure: il tetto della struttura appariva già bucato e compromesso, lasciando quindi la possibilità a volatili e altri animali selvatici di entrare. Dalle immagini è inoltre possibile vedere un cane che cammina nell’allevamento mentre le operazioni di abbattimento degli animali infetti sono in corso. Si tratta di un terreno che potrebbe essere contaminato. Sono inoltre presenti macchine che non sono strettamente necessarie alle operazioni di abbattimento all’interno dell’area dove avviene l’uccisione degli animali infetti.

 

  • Una gestione inadeguata degli abbattimenti con sofferenze gravi e aggiuntive per gli animali. L’abbattimento con il gas avviene troppo lentamente, in circa 25 minuti. Il lungo tempo necessario a completare l’abbattimento in ogni container fa presupporre che i parametri adottati non siano ottimali a garantire la rapida saturazione dell’aria con CO2 e minimizzare le sofferenze degli animali. La CO2 infatti è fortemente irritante per le vie aeree e sottopone gli animali a stress acuto e sofferenze per un tempo prolungato, già che iniziano a soffrire molto velocemente e a percepire drammaticamente il pericolo a cui vanno incontro.

 

  • La mancanza di preparazione in materia di benessere animale del personale addetto all’abbattimento: gli animali non vengono fatti entrare nel container tutti nello stesso momento, alcuni di loro cercano di indietreggiare e vengono colpiti con violenza dagli operatori. Uno di loro viene ad esempio afferrato e sollevato per le orecchie per farlo entrare nel container. Altri animali vengono ammassati a forza uno sull’altro perché entrino tutti insieme.

 

  • Almeno 5 maiali abbandonati a terra nel recinto che porta ai container per l’uccisione in condizioni di sofferenza acuta con sintomi potenzialmente riconducibili alla PSA (i sintomi visibili sono gravi e includono debolezza del treno posteriore, incapacità di rialzarsi, respirazione veloce e affannata). Le chiazze rossastre presenti sui fianchi di alcuni maiali potrebbero indicare emorragie interne in corso e/o insufficienza respiratoria. Questi animali vengono lasciati inspiegabilmente a terra agonizzanti per un tempo indeterminato, al punto che i maiali appena arrivati ci camminano sopra. Dovrebbero invece essere abbattuti immediatamente sul posto, ad esempio con pistola a proiettile captivo o iniezione.

 

Come riportato nel piano di contrasto alla PSA proposto il 30/08/2023 dal Governo, “la malattia è arrivata nell’Italia continentale all’inizio del 2022 ed è attualmente presente in diversi cluster di infezione”, pertanto le autorità sanitarie erano consapevoli da quasi due anni del grave rischio di infezioni in allevamenti, ma evidentemente le misure di biosicurezza richieste a tutti gli allevamenti di suini in Italia previste dal “Decreto 28 giugno 2022 inerente i requisiti di biosicurezza degli stabilimenti che detengono suini” non sono state messe in atto per tempo e/o fatte rispettare tempestivamente. Si tratta di gravissime mancanze che ora comportano uccisioni di emergenza di migliaia di animali.

 

Al momento non è chiaro quali e quanti siano stati i controlli effettuati per avere totale certezza che la biosicurezza fosse stata presa in seria considerazione e applicata dagli allevatori nei mesi scorsi, in particolare nelle zone a rischio contagio o già contagiate. Questo è evidente anche dalle indagini in corso della procura di Pavia a carico di due allevatori e un veterinario per la gravissima mancata segnalazione alle autorità sanitarie di morti sospette già a inizio agosto 2023.

 

A pagare le conseguenze di questa grave situazione sono anche gli animali ospiti nei santuari della zona. È stata infatti emanata una ordinanza di abbattimento che coinvolge i 37 suini del rifugio per animali “Associazione Progetto Cuori Liberi” a Sairano (PV) dove sono stati riscontrati tre contagi. Nonostante i maiali siano NON DPA (non destinati al consumo alimentare) – quindi d’affezione a tutti gli effetti – è stata comunque emanata l’ordinanza di abbattimento, senza alcuna possibilità alternativa per tutelare la vita di questi animali, salvati proprio dallo sfruttamento alimentare.

 

«Pensiamo sia fondamentale mostrare delle immagini da cui si evince che, a fronte di tutte le mancanze delle autorità sanitarie e delle nostre istituzioni, in un lasso di tempo in cui sono comunque stati spesi soldi pubblici per misure inadeguate e non si è stati sufficientemente stringenti in materia di biosicurezza, a pagare il prezzo più alto sono le decine di migliaia di maiali che saranno abbattuti in questi giorni, tra atroci sofferenze e in assenza di un adeguato stordimento», dichiara Simone Montuschi, Presidente di Essere Animali.

 

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