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PMA, 20 ANNI DI LEGGE 40

LETTERA APERTA DI UN MALATO DI PARKINSON AI MINISTRI SCHILLACI E BERNINI: “IL DIVIETO DI RICERCA SULLE BLASTOCISTI CI TOGLIE ANCHE LA SPERANZA”

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In una delle leggi più discusse e attaccate dalla Corte costituzionale resiste il divieto di ricerca sugli embrioni non idonei per una gravidanza, che impedisce la ricerca in Italia anche per le terapie per il Parkinson e per altre malattie incurabili 

IL VIDEO APPELLO DI MAURIZIO  https://youtu.be/fLAMk8EofzI

La Legge 40 sulla Procreazione medicalmente assistita entrava in vigore il 10 marzo del 2004. A vent’anni dalla sua approvazione presenta ancora molti divieti discriminatori che violano il diritto alla salute e alcune libertà fondamentali sancite dalla nostra Costituzione. Tra i divieti ancora in vigore c’è quello che non consente di donare alla ricerca le blastocisti (che sono agglomerati di cellule tutte uguali prima dell’impianto e che sono definite impropriamente dalla legge 40 “embrioni”) non idonee a una gravidanza, oltre al divieto di accedere alla procreazione medicalmente assistita (PMA) per le persone single e per le coppie dello stesso sesso e a quello di accedere alla surrogazione di maternità (l’Associazione Luca Coscioni ha elaborato una proposta di legge sulla gravidanza per altri solidale).

Questo è un estratto della lettera inviata da Maurizio Fravili, 68 anni e affetto da Parkinson, al Ministro della Salute Orazio Schillaci e alla Ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini per chiedere la rimozione del divieto di donare alla ricerca scientifica le blastocisti non idonee a una gravidanza. A causa di questo divieto tantissime persone affette da malattie incurabili sono oggi private della speranza di cura.

“Sono Maurizio Fravili, ho 68 anni e nel 2020 mi è stato diagnosticato il Parkinson. Il progredire di questa malattia è sconosciuto e, come purtroppo sappiamo, oggi incurabile.

Ma ci sono delle speranze per il futuro ed è la ricerca scientifica che potrebbe dare risposte a me e altri malati, in un prossimo futuro, non lontano.

Nelle mie ricerche sono venuto a conoscenza di alcune cure sperimentali e di alcuni progetti in fase clinica come quello svolto in Svezia dalle professoresse e ricercatrici Malin Parmar e da Agnete Kirkeby cui possono accedere solo cittadini svedesi.

Le ricerche che sono condotte con l’uso di cellule staminali estratte da embrioni che non sono idonei a una gravidanza o non sono utilizzati per tecniche di fecondazione assistita. Anche nel nostro paese fino al 2004 gli embrioni non utilizzati per provare ad avere una gravidanza potevano essere utilizzati per la ricerca, ma dal 10 marzo 2004 con l’entrata in vigore della legge 40 è stato vietato.

Gli embrioni crioconservati non idonei per una gravidanza attualmente sono conservati presso i centri di PMA senza alcuna destinazione, potrebbero essere utilizzati dalla scienza anche in Italia per migliorare non solo la mia, ma tantissime altre vite. Di tutti noi, malati, affetti da patologie oggi incurabili e irreversibili che vedono nella scienza la loro unica speranza.

In Italia, invece, non è possibile avviare alcun progetto di ricerca o cura sperimentale con uso degli embrioni crioconservati italiani non idonei a una gravidanza, ma i ricercatori possono importare le staminali da embrioni dall’estero e utilizzarle ai fini della ricerca.

Oggi sono a chiedervi, nelle Vostre vesti di Ministri prima, ma anche come persone, di utilizzare i Vostri poteri per rimuovere questo illogico e ingiustificato divieto. 

Vi chiedo di portare in Parlamento e in tutte le sedi competenti la mia voce, portabandiera di tutti i malati che oggi non hanno alcuna speranza, malati oggi invisibili e non solo incurabili.”

 

Dichiara Filomena Gallo, Avvocata e Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, che attraverso azioni nei tribunali e davanti la Corte costituzionale contro i divieti della legge 40 ha consentito la rimozione di alcuni degli originari divieti e la nascita di circa 14.000 bambini ogni anno dal 2010 a oggi: “sono trascorsi vent’anni dall’entrata in vigore della legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita ma sono ancora tanti i divieti in vigore che impediscono a molte persone di diventare genitori e di fare famiglia, e a tante altre di beneficiare dei progressi della ricerca scientifica. Per questo chiediamo al Ministro della Salute, Orazio Schillaci, di intervenire su alcuni aspetti che, nelle sue funzioni, potrebbe risolvere senza l’intervento del Parlamento, e cioè di inserire nella riforma dei LEA anche la diagnostica preimpianto e di prevedere un idoneo rimborso alle donatrici di gameti, come avviene nei Paesi da cui l’Italia importa gameti per l’eterologa, fermo restando il divieto di commercializzazione. Chiediamo anche di modificare il decreto che governa la raccolta dei dati del Registro Nazionale PMA per fornire dati aggiornati e disaggregati per i cicli di PMA, di censire il numero delle blastocisti non idonee a una gravidanza e attualmente crioconservate presso i Centri di procreazione medicalmente assistita e di conoscere il destino delle blastocisti crioconservate e che risultano in stato di abbandono”.

 

TESTO Lettera di Maurizio Fravili QUI

TESTO Richiesta dell’Associazione Luca Coscioni al Ministro QUI

TESTO Proposta normativa sulla gravidanza per altri solidale QUI

 

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