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Disastro Vomero: occorre chiedere al Governo lo stato di emergenza

Per proteggere i residenti e per ripristinare la vivibilità del territorio

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            ” E’ bastato un acquazzone per generare una sorta di alluvione che ha trasformato alcune strade del Vomero, come via Torrione San Martino, in veri e propri alvei di torrenti in piena, come si può osservare in alcuni filmati pubblicati. Scene apocalittiche, da film catastrofico, con un fiume di fango che, vomitato dai locali a piano terra del fabbricato al civico, 9 di via Solimena, quello per intenderci sgomberato, in uno a quello sovrastante al civico 63 di via Morghen, a seguito della voragine apertati sul manto stradale all’alba del 21 febbraio scorso, dopo aver tra l’altro scardinato, con un boato, la saracinesca di un terraneo, generando un vero e proprio terrore tra residenti che sono usciti di corsa dalle proprie abitazioni, si è riversato lungo le strade a  valle, invadendo anche alcuni locali a piano terra e pure la cabina per la fornitura dell’energia elettrica, con conseguente black out. Danni notevoli da quantificare, per fortuna solo a cose e non a persone “.  E’ l’amara considerazione di Gennaro Capodanno, ingegnere, presidente del Comitato Valori collinari che stamani, allertato da alcuni residenti, spaventati per questo nuovo disastro, si è di nuovo recato sui luoghi interessati.

 

            ” A questo punto – sottolinea Capodanno -, a seguito del susseguirsi degli  avvenimenti disastrosi che stanno interessando il sottosuolo ma anche sulla scorta dei recenti richiami al preoccupante fenomeno della subsidenza, vale a dire del lento e progressivo sprofondamento della collina vomerese che, in base ai dati satellitari interferometrici, rilevati già tempo addietro, starebbe subendo un abbassamento compreso nell’intervallo tra i 5 e i 7 millimetri all’anno,  ritengo che sussistano le condizioni per attivare la richiesta dello stato di emergenza, così come indicate nel Codice della Protezione Civile, segnatamente nell’art. 24 decreto legislativo n.1 del 2 gennaio 2018, anche con la finalità di avviare le procedure per il finanziamento di interventi a favore della popolazione e del territorio, attraverso l’emanazione di provvedimenti anche in deroga all’ordinamento vigente “.

 

            ” Al riguardo – puntualizza Capodanno – invito il prefetto di Napoli, il presidente della regione Campania e il sindaco di Napoli, ciascuno per quanto di competenza, a far rilevare i danni per valutare l’eventuale richiesta dello stato di emergenza. Sarò poi il presidente della Regione, una volta verificati i requisiti dell’evento calamitoso, in base all’articolo 7 del succitato decreto legislativo, ad attivarsi per richiedere al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Capo del Dipartimento della Protezione Civile nazionale lo stato di emergenza, che, una volta che fosse accertato, sarà deliberato dal Consiglio dei Ministri, stabilendone la durata e l’estensione territoriale “.

 

            ”  Credo – continua Capodanno – che questa sia l’unica strada allo stato perseguibile per eliminare tutti i problemi che da tempo affliggono il sottosuolo del quartiere Vomero, vista anche la palesata incapacità da parte delle autorità locali a mettere in campo interventi risolutivi e rapidi per riportare il territorio in una condizione di permanente normalità, anche alla luce delle attuali condizioni psicologiche di stress e di paura, nelle quali attualmente vivono molti residenti che, anche alla luce degli ultimi eventi, non riescono più a dormire sonni tranquilli, temendo, così come già accaduto per due fabbricati, di dover abbandonare la propria abitazione da un momento all’altro, senza neppure sapere quando potranno poi rientrare “.

 

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