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L’Italia delle opere inutili a scapito della natura

Mentre in Europa approvano pacchetto EcoNatura, in Italia radono al suolo intere aree naturalistiche e alberi secolari

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 Rivoluzione Ecologista animalista-Rea

 

#9marzo

C’è qualcosa che non va! L’ecocidio vale solo per il singolo cittadino e non per le istituzioni? Lo scenario nel Belpaese non è mai cambiato da quando lo raccontava Pasolini, ucciso perché sapeva arrivare al popolo. L’indifferenza nei riguardi del nostro patrimonio paesaggistico e faunistico da parte della classe politica che è al potere da anni è preoccupante. Gabriella Caramanica, segretario nazionale del Partito Politico Rivoluzione ecologista animalista, esprime forte preoccupazione riguardo al triste scenario scaturito dall’abbattimento dei larici secolari a Cortina d’Ampezzo per la creazione della pista di Bob per le Olimpiadi invernali del 2026, dalla delibera della Regione Abruzzo che finanzia una serie di progetti per la creazione d’impianti sciistici in alcune aree protette e in Puglia dove un’area protetta sarà destinata all’ampliamento delle piste collaudo Porsche.

 

I cittadini sono stati privati dei loro diritti. Vane le proteste o le raccolte firme. Le stesse relazioni ambientali sono carta straccia di fronte ai grossi interessi economici. In Italia sono stati spesi miliardi per la creazione di strutture poi abbandonate, lasciando il territorio al degrado. Spreco di denaro pubblico ma anche danni ambientali e paesaggistici senza che nessuno sia stato mai ritenuto responsabile per non aver agito nell’interesse della collettività.

Il Sindaco di Cortina Gianluca Lorenzi si sente in pericolo perché raggiunto da una minaccia di morte? Prima di tutto dovrebbe sentirsi minacciato dalla propria coscienza, sempre che ne abbia una- chiosa il segretario nazionale. Abbattere 500 larici secolari è un danno irreversibile all’ambiente e al patrimonio indisponibile dello Stato, come da Costituzione.  La realizzazione della pista da bob non era necessaria. Inoltre, i lavori sono in ritardo e possiamo solo immaginare  con quali modalità e materiali saranno realizzate frettolosamente le strutture. Non è neanche presente un piano di sviluppo dell’area valutato di concerto con gli altri comuni per sfruttare successivamente questa pista. Eppure, in passato abbiamo già avuto l’esempio della pista da bob di Cesena costruita per le olimpiadi invernali di Torino del 2006, costata 110.000.000 € e chiusa sei anni dopo nel 2012 perché troppo costoso il suo mantenimento.

Un danno gravissimo al paesaggio, all’ecosistema e alla biodiversità. Ci chiediamo quale potrà essere la portata dell’impatto ambientale di questa devastazione sulla fauna selvatica ma anche sul territorio stesso. L’abbattimento degli alberi espone anche ad alto rischio idrogeologico. Ci dobbiamo aspettare smottamenti in futuro? Chi ne risponderà?  Il Governo Meloni ha liberalizzato lo sciacallaggio dell’Italia da nord a sud della penisola.

 

 

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