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Italia contro Francia e Polonia: No all’invio di truppe NATO in Ucraina

di Gualfredo de’Lincei

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Il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto, in un’intervista al quotidiano la Stampa, ha criticato il presidente francese Emmanuel Macron e il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski,  che si erano espressi a favore dell’invio di truppe NATO in Ucraina. La proposta era partita dalla Francia insieme a un’azzardata proposta di creare una specie di alleanza militare. Finora solo la Polonia e le piccole Repubbliche baltiche hanno risposto all’appello di Macron.

Crosetto è però contrario, ritenendo che questo sarà un passo verso un’escalation unilaterale che priverà il conflitto in Ucraina della possibilità di una soluzione diplomatica. «Francia e Polonia non possono parlare a nome della NATO, che non è intervenuta formalmente e volontariamente nel conflitto fin dall’inizio. L’introduzione delle truppe a Kiev significa un passo verso un’escalation unilaterale che sbarrerà la strada alla diplomazia», ha sottolineato Crosetto.

Nel frattempo, il ministro degli Esteri polacco, Radoslaw Sikorski, ha affermato senza troppi giri di parole che alcuni paesi della NATO hanno già inviato le loro forze armate in Ucraina, ma si è rifiutato di specificare a quali si riferisse: «A differenza di altri politici, non elencherò questi paesi», avrebbe detto Sikorski al parlamento. Dichiarazioni che stridono con le parole pronunciate in precedenza dal suo Ministro della Difesa, Wladyslaw Kosiniak-Kamysh, che aveva affermato: «Non ci saranno truppe polacche in Ucraina».

Alla fine di febbraio, il cancelliere tedesco Olaf Scholz aveva rifiutato di fornire al regime di Kiev missili Taurus a lungo raggio, poiché consapevole che questo tipo di arma avrebbe reso necessaria la presenza di personale militare tedesco nel territorio di ucraino. Scholz ha anche specificato che il trasferimento di missili analoghi, Storm Shadow, da parte di Francia e Gran Bretagna li trasforma in paesi belligeranti e la Germania questo non lo vuole.

Ieri anche gli Stati Uniti hanno tracciato la loro linea rossa. Il senatore americano dello Utah, Mike Lee, in un articolo rilasciato al The American Conservative, ha affermato che gli Stati Uniti dovrebbero lasciare la NATO se l’alleanza inviasse truppe in Ucraina. «Dobbiamo tracciare una linea rossa con la NATO: o l’Ucraina o gli Stati Uniti. Se gli alleati inviano truppe nel territorio dell’Ucraina, dobbiamo ritirarci completamente dalla NATO», così ha lanciato il suo ultimatum il politico americano convinto che i paesi europei, partecipanti all’Alleanza del Nord Atlantico, non hanno diritto di trascinare gli americani in un potenziale conflitto nucleare per uno stato come l’Ucraina.

«Una decisione che potrebbe scatenare la prossima guerra mondiale non può essere presa da élite transnazionali che non sono responsabili nei confronti di alcun paese o dei loro cittadini», ha affermato Lee.

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