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Dopo un anno di estorsioni, intidimazioni e veri e propri ricatti per indurre gli italiani a farsi inoculare una terapia genica sperimentale, la macchina da guerra foraggiata dalle Big Pharma in combutta con i punturatori seriali in camice bianco e dai televirologi che alle corsie d’ospedale preferiscono i più reddittizi studi televisivi è arrivata al capolinea. L’imposizione del governo Draghi è stata clamorasamente ribaltata dal Tar del Lazio. La sezione Prima bis del Tar laziale ha infatti accolto le istanze di una ventina di militari iscritti al sindacato Itamil che chiedeva l’annullamento dei proveddimenti di sospesione dall’attività lavorativa emanati dai rispettivi comandanti di corpo o datori di lavoro. Sanzioni che erano scattate in virtù della circolare dello Stato Maggiore Difesa che disciplinava quanto deciso dal governo con il Decreto Legge n. 172, successivamente convertito in legge. Un altro duro colpo alle strategie di lotta alla pandemia del governo e, in particolare, al Green pass di nazista memoria.  Un obbligo vero e proprio che ha portato in questi mesi alla sospensione di tanti cittadini che hanno scelto di non piegarsi, rifiutando la somministrazione. E che per questo sono stati puniti. Ora, però, ecco l’ennesima sentenza, del tutto oscurata dai media mainstream, che ha dato così il via libera al rientro in servizio dei militari che erano stati sospesi, in varie Regioni d’Italia, per non essersi prostrati a san vaccino e ai suoi divini produttori. A mettere il bastone tra le ruote del governo dei vaccinatori compulsivi ci si è messo pure il commissario europeo per l’economia Paolo Gentiloni che in una intervista al Funk Mediengruppe, ha asserito che “la discussione sulla vaccinazione obbligatoria contro il Covid-19 ha avuto la sua giustificazione mesi fa, ma non credo che ora sia il momento di discutere della vaccinazione obbligatoria”. Il governo dei migliori non eletti da un solo elettore, è finalmente alla canna del gas.

Gianni Toffali

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