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Oggi, primo venerdì di Quaresima, il mio cuore è segnato dal dolore e dall’angoscia. Anche tu senti come me questa preoccupazione?

Le notizie, le immagini che arrivano dall’Ucraina sono inaccettabili.

Mamme e bambini in fuga, anziani spaventati, scuole e ospedali distrutti, uomini e donne costretti ad imbracciare un fucile. La guerra, purtroppo, è solo distruzione.

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In Ucraina vivono anche dei frati, confratelli e amici, che da subito si sono attivati per dare una mano: accogliendo nei conventi i profughi in fuga, trasportando aiuti umanitari, aiutando le persone a rifugiarsi nei paesi confinanti.

 

Ieri ho parlato al telefono con fra Adrian, che si trova a Boryspil, e mi ha assicurato che stanno facendo tutto ciò che è possibile per aiutare chi è nel bisogno. 

Prima di chiudere la telefonata mi ha raccontato una storia che mi ha lasciato senza parole: la scorsa settimana un uomo ucraino chiamato alle armi, prima di partire e lasciare la sua casa, si è presentato in uno dei nostri conventi e ha chiesto ai nostri confratelli di essere sposato e di battezzare suo figlio.

Alla guerra quest’uomo ha risposto con la Fede, ha riposto le sue speranze nel Signore, affidandogli la famiglia e il figlio; perché, come ha detto Papa Francesco: “Gesù ci ha insegnato che all’insensatezza della violenza, si risponde con le armi di Dio, con la preghiera”.

 

Arriverà un momento in cui solo la Pace e il dialogo saranno considerati strumenti di convivenza tra i popoli? Arriverà il momento in cui un bambino chiederà alla sua mamma: “Mamma che cos’era la guerra?”

 

Questo oggi per noi è ancora una speranza, purtroppo. Oggi siamo ancora chiamati a pregare e fare il possibile per aiutare le persone che stanno soffrendo a causa della violenza della guerra.

Nessuno si salva da solo, ci insegna il Santo Padre, soprattutto sotto il peso delle bombe.

 

Abbiamo già iniziato a inviare aiuti ai nostri frati in Ucraina, così che possano, nel nome di sant’Antonio, aiutare la popolazione, garantendo pasti caldi, accoglienza e coperte a quante più persone possibili.

Se vuoi darci una mano, puoi fare una donazione qui.

 

 

Anche se in alcuni momenti è più difficile tenere viva la speranza, uniamoci all’appello di Papa Francesco e continuiamo a pregare affinché “Dio doni la Pace che l’uomo non riesce a costruire”.

 

Grazie per la tua vicinanza.

Ti saluto fraternamente.

Pace e Bene

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