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In una scuola secondaria di primo grado dell’Est veronese, gli insegnanti, ascoltando alcuni frammenti di conversazione durante la ricreazione, hanno scoperto che i loro allievi undicenni e dodicenni si dilettavano in sedute spiritiche, voodoo contro i compagni antipatici ed evocazioni di anime trapassate. Nulla di nuovo sotto il sole, se non fosse per l’età degli aspiranti negromanti, tali riti esoterici, sono praticati dall’antichità ai tempi moderni. I media scaligeri hanno precisato che la dirigente dell’Istituto scolastico, non ha perso tempo: dapprima ha sentito gli alunni, poi ha affrontato la questione con alcuni genitori ed infine, ha fatto entrare in classe una psicologica della rete di Supporto psicologico pedagogico educativo. Come facilmente prevedibile, la specialista delle psiche, ha liquidato l’immenso universo dell’occultismo, del paranormale, della divinazione, della magia nera e della comunicazione medianica spiegando ai ragazzi che “chi inventa queste cose lo fa per compiere truffe ai danni dei più fragili, minori e anziani, che questi giochi possono portarli a comportamenti a rischio, a sfide che potrebbero condurli a farsi del male”. Logica avrebbe preteso che ad affrontare la grave problematica, fosse interpellato un prete o un esorcista. L’amara verità è che con il pretesto della laicità, la scuola pubblica inculca nei giovani l’ateismo e lo scetticismo verso il sacro. In luogo di Dio, ha introdotto veri e propri sistemi ideologici come lo scientismo e il positivismo. Movimenti pseudo intellettuali sorti nell’ambito del positivismo francese (seconda metà del sec. XIX), tendenti ad attribuire alle scienze fisiche e sperimentali, e ai loro metodi, la capacità di soddisfare tutti i problemi e i bisogni dell’uomo. Chi plasma le menti dei giovani sin dalla tenera età, è convinto (ma per motivi ideologici che dovrebbe tenere per sè) che la ricerca del divino suggerita dall’anima possa essere supplita dal sapere umano e “materiale”. Pur sbagliando, i novelli Harry Potter dell’occulto, hanno dimostrato agli insegnanti e alla psicologa dell’immanenza, che “il cuore (cioè il contenitore dell’anima) – come diceva Pascal- ha le sue ragioni che la ragione (nella fattispecie le scienze umane) non conosce.

Gianni Toffali

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