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RAVENNA: TRAFFICO ILLECITO DI CUCCIOLI, 6 ARRESTI.

Al termine di una complessa ed approfondita attività di indagine svolta dal Raggruppamento Carabinieri CITES – Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati a Danno degli Animali (SOARDA), dal Nucleo C.C. Forestale di Ravenna, con la collaborazione del Nucleo CC. Cites di Napoli, sono stati emessi ordini di cattura nei confronti di alcuni soggetti per il reato di associazione per delinquere a carattere transnazionale finalizzata al traffico illecito di numerosi  cuccioli di simil bulldog francese. Si tratta di frode in commercio essendo stati venduti a prezzi altissimi cuccioli come fossero di razza ma in realtà senza i alcun valore commerciale. Le lunghe  attività di indagine hanno interessato diversi paesi in particolare la Slovacchia dove l’allevamento “I cuccioli di Carlotta”, pubblicizzato sui maggiori canali Social come allevamento di cani di razza ubicato in Nitra (SK), movimentava illegalmente una grande quantità di cuccioli di simil Bulldog francese e simil Pomerania.

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Gli ordini di cattura sono SEI  nei confronti di italiani e stranieri, tra cui un romano di 39 anni e la sua convivente slovacca oltre a due residenti in Campania che avevano organizzato un pseudo “ Kennel Club WDF”  con il quale emettevano pedigree falsi per  la vendita agli ignari compratori sfruttando le immagine di alcuni vip che, non essendo a conoscenza, ne promuovevano le vendite. Gli appartenenti a codesta organizzazione criminale facevano  così crescere il prezzo di acquisto dei cuccioli che arrivava a superare anche i 3000 euro cadauno.

Le indagini hanno accertato che tutti i cani venduti dall’associazione criminale come esemplari di grande valore  erano  in realtà meticci simil bulldog francesi  di nessun  valore economico. Tutti i cani venduti  erano  privi del certificato di origini-pedigree  ufficiale del paese di origine e dell’ Ente nazionale cinofilia Italiana, unico ente abilitato per legge in Italia ad emettere  pedigree legittimi per  il  tramite del Direttore Generale Responsabile dell’Ufficio Centrale del Libro Genealogico dell’ENCI ;  solo l’ENCI in Italia può certificare  il cane come di razza; nessun altro ente o associazione diversa dall’ENCI  può rilasciare in Italia pedigree aventi valore legale. I cuccioli venduti dall’associazione criminale erano “ESOTICI” con  colorazioni del manto grigio, blu, lilac, pubblicizzata dal gruppo criminale per attrarre l’ignara clientela. Colorazioni  non sono ammesse dallo standard di razza fissato dalla Federazione Cinologica Internazionale.

I cani dei “I cuccioli di Carlotta” dichiarati come prodotti in allevamento erano invece reperiti in zone dell’Est Europa senza alcuna garanzia di provenienza e tracciabilità genetica che, una volta corredati da fantasiosi e improbabili documenti autoprodotti dai trafficanti in Slovacchia e in Campania, venivano illecitamente introdotti in Italia con ricarichi altissimi per l’associazione   determinando, evidenzia il GIP nell’ordinanza,  “la messa in pericolo continua, se non la vera e propria offesa concretamente apportata, all’esemplare bulldog francese, letteralmente vilificato nella sua dignità animale, reso oggetto di rischiose mutazioni del tipo all’ombra di una sorta di perversa ricerca “eugenetica” di maggior fascino per il mercato…”.Ancora, evidenzia il Gip nell’ordinanza il commercio, di: “ cuccioli piccolissimi, sottratti anzitempo alle fattrici,”  l’esistenza del “ veterinario slovacco che illecitamente consegnava i passaporti in bianco e i microchips irregolari privi della indicazione effettiva dello Stato di origine,  la compilazione dei passaporti, recanti date e nomi falsi di fantasia,… l’ indicazione di vaccinazioni antirabbica fatte il giorno prima della partenza” con conseguente possibile e pericolosa importazione intracomunitaria di cani  sforniti della obbligatoria copertura antirabbica. I cuccioli venivano trasportati  con modalità tali  da eludere il sistema TRACES e senza la necessaria documentazione richiesta dalla normativa europea sulla “movimentazione a carattere commerciale di cani e gatti tra Paesi” trattandosi di vendite di cani a mero scopo di lucro.

Per fare apparire detti cuccioli come di razza ed invogliare gli acquirenti all’acquisito in Campania veniva creata dal gruppo criminale   una  illegale associazione che si voleva porre come parallela all’ENCI producendo a tal scopo   un ingannevole  foglio di carta denominato dall’associazione criminale “pedigree ICBD – Club Italiano Cani di Razza” privo di alcun valore legale pubblicizzandosi come facente parte del “Kennel Club WDF” associazione di pura  fantasia riconducibile ad una  famiglia partenopea che rilasciava, appunto  ingannevoli attestati autoprodotti, che promettevano agli acquirenti dei cuccioli la falsa  garanzia del riconoscimento della razza dei cani acquistati, nonchè la possibilità di partecipare a manifestazioni di livello mondiale, alimentando il mercato illegale dei cuccioli che mai avrebbero potuto essere considerati cani “di Razza”  “ ingannando platealmente, ma senza indugio alcuno, una schiera infinita di clienti, anelli finali di una filiera di questo vergognoso commercio. Cuccioli tolti dalle proprie madri a 30 giorni e venduti. Molti si sono adoperati per cercare di far scoprire questo traffico indecente che aveva come vittime cuccioli  e fattrici che sono state spremute all’osso per far guadagnare centinaia migliaia di euro. Molte associazioni amanti degli animali hanno cercato di combattere questo scempio commerciale cercando di informare tramite articoli e libri gli ignari acquirenti di questa truffa internazionale tra cui “Radio Cinofilia” di Veronica Cucco che ha cercato grazie al suo amore per gli animali di far uscire questa amara verità. Gli animali si allevano con determinati principi “ ALLEVATORIALI” e si amano non solo per fare soldi soldi soldi…..

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